Giudiziaria

Sparatoria Villaggio Mosè, fermati due accompagnatori della vittima

Una terza persona, identificata e individuata, non è stata ancora trovata. Tutti erano fuggiti a bordo di una Mercedes classe C grigia

Pubblicato 1 anno fa

Prime attendibili ricostruzioni sulla spartatoria del quartiere di Villaggio Mosè dove diversi colpi di arma da fuoco sono stati esplosi davanti la concessionaria nei pressi della chiesa Santa Rosa. Il presunto attentatore è morto all’ospedale di Agrigento per un colpo di arma da fuoco all’addome.

La vittima è Roberto Di Falco, 38 anni, di Palma di Montechiaro, trasportato in gravissime condizioni all’ospedale San Giovanni di Dio e poi deceduto. Non è ancora chiara la dinamica di quanto accaduto. La ricostruzione, al momento, è oltremodo complicata ma qualcosa viene fuori seppur da verificare ulteriormente. Secondo quanto si apprende mentre scriviamo è accaduto questo: quattro persone, a bordo di un’auto, una Mercedes classe C di colore grigio, si sarebbero presentate davanti l’esercizio commerciale con fare minaccioso. Uno, l’odierna vittima, era armato ed appena entrato nell’autoconcessionaria “AutoXpassione” gestita dall’agrigentino Lillo Zambuto e dai figli, voleva conto e ragione di una partita di auto messa in commercio con attività poco chiare. Di Falco, ribadiamo, la vittima, commercia anch’esso in autovetture con autosalone lungo la Ss 115. La discussione si è fatta animata e il 38enne palmese ha estratto la pistola. Forse avrebbe anche provato a sparare e l’arma si sarebbe inceppata. Scampato il pericolo le vittime del presunto agguato hanno reagito tentando di disarmare l’aggressore.

Ne sarebbe nata una colluttazione con il titolare della concessionaria (rimasto seriamente ferito nel corpo a corpo con gli aggressori) aiutato anche dai figli, culminata con l’esplosione dei colpi che hanno ferito gravemente, proprio Di Falco, poi morto in ospedale. Gli altri tre, invece, sarebbero riusciti a fuggire a bordo della Mercedes ed in serata tre sono stati intercettati e portati in questura dove gli agenti della Squadra mobile guidati dal capo, Vincenzo Perna e dal vice, Andrea Palermo, li stanno interrogando. Sino a notte gli interrogatori sono continuati e mentre scriviamo sono in corso come testimonia la foto qui pubblicata che fissa l’immagine della questura ancora con molti uffici illuminati. Più tardi si conoscerà il destino delle persone fermate. La quarta persona che accompagnava Di Falco  è stata individuata e identificata ma non è stata ancora trovata.

All’origine del gravissimo episodio sembra ci siano vicende legate alla compravendita di auto che ha posto in conflitto Zambuto e Di Falco, entrambi commercianti di vetture. Non si sarebbe trattato di una spedizione punitiva ma di una rissa iniziata nel momento in cui Di Falco ha estratto la pistola. Nel conseguente corpo a corpo è partito il colpo fatale.

Le indagini sono ancora in corso.

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