Giudiziaria

“Tentò di uccidere il cognato a Porto Empedocle”: in aula il racconto delle indagini

E’ ripreso questa mattina il processo a carico dell’empedoclino Giovanni Tuttolomondo, davanti i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Alfonso Malato con a latere Giuseppa Zampino e Katia La Barbera, accusato del tentato omicidio del cognato nonché di porto illegale di arma da fuoco. La vicenda risale all’aprile 2013 quando […]

Pubblicato 4 anni fa

E’ ripreso questa mattina il processo a carico dell’empedoclino Giovanni Tuttolomondo, davanti i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Alfonso Malato con a latere Giuseppa Zampino e Katia La Barbera, accusato del tentato omicidio del cognato nonché di porto illegale di arma da fuoco. La vicenda risale all’aprile 2013 quando furono esplosi all’indirizzo di Libertino Vasile Cozzo sette proiettili calibro 7,65 nelle adiacenze del suo magazzino usato per custodire del pesce. In aula questa mattina, chiamati a deporre dal sostituto procuratore Cecilia Baravelli, sono comparsi quattro agenti di polizia che hanno svolto le indagini. Tutti hanno ricostruito l’attività svolta che ha portato poi all’identificazione di Tuttolomondo e al suo arresto. Vasile Cozzo, che rimase ferito agli arti inferiori, riuscì a mettersi in salvo trovando riparo sotto un’auto. Una volta portato in ospedale per le cure mediche del caso riuscì a scappare dal San Giovanni di Dio di Agrigento salvo poi essere rintracciato in quel di Bolognetta. L’imputato è difeso dagli avvocati Salvatore Pennica e Francesco Accursio Mirabile mentre la parte civile è rappresentata dall’avvocato Raimondo Tripodo. Si torna in aula il 7 dicembre per l’escussione di altri testimoni.

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