“Utilizzavano cellulari e schede sim in carcere”, chiesti 50 rinvii a giudizio
Nella lunga lista di imputati, tra cui compaiono anche presunti affiliati a clan di ndrangheta e camorra, ci sono anche due agrigentini
Avrebbero utilizzato schede sim e cellulari all’interno del carcere di Bologna, dove si trovavano ristretti, ricevendo ed effettuando chiamate direttamente dalle celle. Il sostituto procuratore Roberto Cerrone, dopo aver concluso le indagini, ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di cinquanta persone all’epoca dei fatti detenute nell’istituto penitenziario del capoluogo emiliano. Nella lunga lista di imputati, tra cui compaiono anche presunti affiliati a clan di ndrangheta e camorra, ci sono anche due agrigentini. Si tratta di Antonino Chiazza, 54 anni, di Palma di Montechiaro, e Carmelo Nicotra, 42 anni, di Favara. La prima udienza preliminare a loro carico si celebrerà, nell’aula bunker del carcere di Bologna, il prossimo 23 gennaio davanti il Gup Roberta Malvasi. Ad entrambi gli imputati agrigentini viene contestato il reato di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. A Nicotra, difeso dall’avvocato Salvatore Cusumano, viene addebitato l’utilizzo di due cellulari con rispettive sim nel maggio 2022; identica contestazione è stata mossa a Chiazza, difeso dall’avvocato Giovanni Lo Monaco, ma nell’ottobre 2021. Nicotra e Chiazza sono soggetti noti alle forze dell’ordine. Il primo è stato coinvolto nell’inchiesta Mosaico, l’operazione che ha fatto luce sulla faida Favara-Liegi e per questa vicenda è stato condannato a tre anni, nove mesi e dieci giorni di reclusione. Chiazza, invece, è stato arrestato nell’operazione Xidy, la maxi inchiesta sul mandamento mafioso di Canicattì e sulla riorganizzazione della Stidda, organizzazione della quale lo stesso – secondo l’accusa – sarebbe esponente di vertice. Il processo di primo grado è ancora in corso ad Agrigento.
Ecco la lista degli imputati: Baftjar Abazi, 60 anni, albanese; Omonbhude Akioya, 38 anni, nigeriano; Amine Alaya, 28 anni, di Roma; Gennaro Aprea, 49 anni, di Napoli; Kayhan Baran, 33 anni, turco; Hamza Ben Faleh, 36 anni, tunisino; Tommaso Bertolino, 43 anni, di Palermo; Diego Bocciero, 35 anni, di Avellino; Francesco Candiloro, 45 anni, di Polistena; Samuele Cannavò, 26 anni, di Paternò; Antonio Carangelo, 39 anni, di Capua; Antonio Casella, 56 anni, di Napoli; Antonino Chiazza, 54 anni, di Palma di Montechiaro; Giacomo Cichello, 36 anni, di Vibo Valentia; Harrison Compagni, 29 anni, di Bologna; Giorgio Di Iorio, 29 anni, di Bologna; Eri Ermezi, 39 anni, albanese; Oreste Fido, 60 anni, di Napoli; Donato Gangale, 46 anni, di Umbriatico; Salvatore Guarino, 75 anni, nato in Francia; Andrit Haliti, 28 anni, albanese; Albano Hysesani, 51 anni, albanese; Simone Iacomino, 40 anni, di San Giorgio a Cremano; Daniel Koci, 26 anni, albanese; Afrim Kodra, 45 anni, albanese; Anteo Kosova, 25 anni, albanese; Orazio Lo Bianco, 50 anni, di Vibo Valentia; Domenico Lucà, 51 anni, di Rosarno; Andrei Luta, 39 anni, moldavo; Sultan Mehmood, 39 anni, pakistano; Francesca Modaffari, 38 anni, di Domodossola; Carlo Monaco, 54 anni, di Torre Annunziata; Giuseppe Morabito, 54 anni, di Rosarno; Pasquale Moretti, 46 anni, di Foggia; Carmelo Nicotra, 42 anni, di Favara; Collins Okosun, 43 anni, nigeriano; Enrico Palummo, 36 anni, di Napoli; Antonino Pesce, 32 anni, di Gioia Tauro; Salvatore Rispoli, 37 anni, di Napoli; Rino Cristian Santaniello, 50 anni, di Lecco; Simone Schingaro, 58 anni, di Bari; Antonio Sentiero, 42 anni, di Napoli; Yang Tanò Shao, 35 anni, cinese; Ciro Terracciano, 59 anni, di Cercola; Ciprian Tudor, 35 anni, rumeno; Mattia Vitellaro, 42 anni, di Milano; Bekim Zorjani, 39 anni, kosovaro; Hsim Zorjani, 21 anni, di Bologna.