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Caso Montante: relazione Antimafia siciliana votata all’unanimità; Fava: “C’è stato, un piccolo ‘golpe”

E’ stata votata all’unanimità la relazione della Commissione regionale antimafia sull’indagine conoscitiva relativa al cosiddetto “sistema Montante”. Il lavoro della commissione dell’Assemblea regionale siciliana è durato dieci mesi e sono state svolte 49 audizioni. La relazione finale è stata presentata dal presidente dell’Antimafia regionale, Claudio Fava, in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni, a Palermo. […]

Pubblicato 6 anni fa

E’ stata votata
all’unanimità la relazione della Commissione regionale antimafia sull’indagine
conoscitiva relativa al cosiddetto “sistema Montante”.

Il lavoro della
commissione dell’Assemblea regionale siciliana è durato dieci mesi e sono state
svolte 49 audizioni. La relazione finale è stata presentata dal presidente
dell’Antimafia regionale, Claudio Fava, in conferenza stampa a Palazzo dei
Normanni, a Palermo.

Il parlamentare
afferma il cosiddetto ‘sistema Montante era “un governo parallelo che ha
interferito a lungo sugli indirizzi politici, sui processi di spesa e sulle
scelte amministrative”
della Regione Siciliana.

Secondo
Fava “un sistema che decideva anche
sulle carriere dei dirigenti: chi stava nel cerchio magico veniva premiato

– ha raccontato – e chi non ci stava andava
cacciato via”.

Il
presidente dell’Antimafia siciliana ha poi aggiunto: “C’è stato, in senso figurato, un piccolo ‘golpe’ che ha svuotato
la Regione delle proprie funzioni per lungo tempo e che ha determinati gravi
danni dal punto di vista della spesa e della democrazia, che da questa
esperienza ne esce fortemente umiliata”.

Nel ‘sistema’
Montante i giornalisti o erano amici o nemici. Ci sono stati colleghi che
l’hanno sostenuto in cambio di qualche segno di attenzione: la pubblicazione di
un libro o un invito ai tavoli che contavano. Altri hanno tenuto la schiena
dritta e hanno fatto il loro dovere e sono finiti nel ‘libro nero’, spesso
subendo vere e proprie azioni di dossieraggio”.

 E’ il quadro fatto dal presidente
dell’Antimafia Fava sui rapporti tra il mondo dell’informazione e Antonello
Montante, ex presidente di Sicindustria sotto processo per corruzione.

L’imprenditore
nisseno avrebbe avuto a libro paga esponenti istituzionali, delle forze
dell’ordine e dell’informazione riuscendo a mettere su, grazie alle informazioni
ricevute, un enorme archivio usato per ricatti e per acquisire notizie sulle
indagini per concorso esterno in associazione mafiosa aperte a suo carico nel
2014 dalla procura di Caltanissetta. “Viene
fuori
– ha spiegato Fava – una luce
opaca sul mondo dell’informazione anche se diversi colleghi hanno fatto il loro
dovere”
.

Fava ha
stigmatizzato l’assenza di controlli, in passato, su violazioni deontologiche
da parte dei giornalisti.

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