emergenza migranti

Lampedusa, il sindaco Mannino a Grandangolo: “Non riusciamo a dare più niente” (video)

In arrivo questa sera 99 migranti a Porto Empedocle ma l'hotspot di Lampedusa è ancora al collasso.

Pubblicato 1 anno fa



Abbiamo raggiunto telefonicamente il Sindaco di Lampedusa e Linosa Filippo Mannino per commentare l’ultima tragedia di questa notte.

Lampedusa, ancora una tragedia: morto bimbo durante traversata in mare

Il corpicino senza vita di un bimbo di appena venti giorni, originario della Costa d’Avorio, era su una barca fatta approdare a Lampedusa, al molo Favarolo, insieme ad altri migranti.
I medici, presenti al molo Favarolo durante lo sbarco, hanno effettuato un’ispezione sul corpo del neonato e hanno riferito che il decesso corrisponde a quanto dichiarato dalla madre al momento del soccorso.

“Quello davvero mi indigna è che sta diventando una quotidianità nel silenzio e nell’indifferenza dell’Europa. Sono numeri da guerra e nessuno interviene. Mentre si litiga sulle ong di fatto l’Ue continua a rimanere ferma e sorda sulle proprie posizioni”. E’ l’amaro sfogo del sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, dopo l’ennesima vittima dei viaggi della speranza, accolta sul suo territorio. Tra i migranti soccorsi nella notte dagli uomini della Capitaneria di porto c’era anche il cadavere di un neonato di neppure un mese. Morto per ipotermia durante la traversata. Solo l’ultima vittima di una macabra contabilità che il primo cittadino ha ormai imparato a tenere a mente. Nella camera mortuaria del cimitero cinque salme aspettano una sepoltura. Due tunisini, due donne e il neonato di stanotte. Morti e vivi insieme sul molo Favaloro. Sulla più grande delle Pelagie da ieri sono ripresi gli approdi dopo qualche giorno di stop legato alle cattive condizioni del mare. “Ormai non ci resta che sperare nel maltempo”, dice all’Adnkronos il primo cittadino, che a proposito del braccio di ferro che si è consumato a Catania tra il Governo e le ong, aggiunge: “Se ci sono delle vite a rischio vanno salvate e poi si ragiona sul diritto e sulla politica. Ma è giusto dare un segnale all’Europa, dove ci si appella alla solidarietà, alla collaborazione tra gli Stati senza di fatto voler cambiare il regolamento di Dublino. E’ da troppo tempo che si è immobili su questo tema, l’Europa non può pensare che tutto ricada su spalle dell’Italia o, addirittura di Lampedusa. E’ ovvio, però, che salvare le persone ha la priorità. Prima di arrivare a bloccare le navi si stabilisca un protocollo. Inutile lasciare le persone a bordo nell’attesa. Le regole ci devono essere ma devono essere umane”.

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