Mafia

La famiglia mafiosa di Sciacca e il progetto americano: “Noi gavetta non ne facciamo”

L’operazione Cutrara, condotta alle prime luci dell’alba dai carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, ha svelato una serie di intrecci e rapporti tra cosa nostra siciliana e le “cellule” della mafia americana. Molti gli esponenti d’oltreoceano che passavano per le campagne del boss Francesco “Tempesta” Domingo, ritenuto capo indiscusso della famiglia mafiosa di Castellammare del […]

Pubblicato 4 anni fa

L’operazione Cutrara, condotta alle prime luci dell’alba dai carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, ha svelato una serie di intrecci e rapporti tra cosa nostra siciliana e le “cellule” della mafia americana. Molti gli esponenti d’oltreoceano che passavano per le campagne del boss Francesco “Tempesta” Domingo, ritenuto capo indiscusso della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo. In quel lembo di terra, come emerso dalle indagini, ci è passato anche Accursio Dimino, capo della famiglia mafiosa di Sciacca. Dall’operazione Cutrara, così come quella “Passepartout” che ha portato lo scorso novembre nuovamente in carcere il boss di Sciacca, emergono assidui e costanti rapporti con diversi soggetti inseriti nel circuito criminale d’oltreoceano. Così come sono stati documentati – soprattutto nell’inchiesta Passepartout – alcuni viaggi negli Stati Uniti dello stesso Dimino il quale, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe voluto proseguire la propria carriera in Cosa nostra anche negli States

Una conversazione tra Accursio Dimino e Antonello Nicosia, ex collaboratore parlamentare della deputata Giusi Occhionero, viene captata il 24 gennaio 2018. Il Dimino, in particolare, affermava di dover solo recarsi in America e presentarsi quale membro di Cosa nostra per accreditarsi: 

Nicosia: “anche in Canada si può fare…”
Dimino: “e perchè sono ancora posti …”
Nicosia
: “là son ancora belli in Canada capito…sono “su come la pensiamo noi altri”…… omissis..”
Dimino: “tutto sta se conosce le persone giuste per potere fare…e dirgli come ci chiamiamo… fare i patti prima…”
Nicosia: “ma boh questi non lo so se sono giusti … ma non lo so io … c’è di capire se sono giusti …” 
Dimino: “io appena conosco cose…gli dico vedi che io ho bisogno di realizzare perchè ho lasciato tutto in mezzo alla strada perchè ho fatto quelle cose…” 
Nicosia: “esatto..esatto…”
Dimino: “che mi sono fatto 21 anni…”
Dimino: “Minchia io ho vent’anni di galera”
Nicosia: “Minchia gavetta, quale minchia di gavetta”
Dimino: “Non basta quanta gavetta … le regole … bisogna sapere se le hanno le regole”
Nicosia: “Se non le hanno gliele insegniamo” 

Un mese dopo circa, all’interno dell’automobile in uso a Nicosia, viene captata un’altra conversazione. E’ il 27 febbraio 2018 e i due discutevano ancora della possibilità di gestire attività economiche negli Stati Uniti, evidentemente per conto dei sodali americani ma in completa autonomia. 

Nicosia: “Per queste cose hanno fiducia. Io l’ho visto a quello, l’ho conosciuto e io vorrei che lui ti presenta a questo, se ti presenta questo di metteresti a ridere. Questo è quello che raccoglie. Siccome lui l’altra volta, gli ho detto scusa ma perchè noi non ce ne andiamo da uno serio, grosso, e ci facciamo dare un locale a New York a Manhattan, minchia come facciamo … certo faceva ci vuole uno … ci vuole uno … marchiato. Minchia gli ho detto io ce l’ho uno marchiato. Gli ho detto magari troppo marchiato e allora quando abbiamo parlato gli ho detto scusami non è battezzato? Dice si, e allora ora possiamo domandare una cosa grossa, no? O non basta gli ho detto, o non basta manco lui? Minchia se non basta manco lui chi minchia ci vuole qua per fare le cose?”
Dimino: “Fare la guerra.”
Nicosia: “Che minchia deve fare”
Dimino: “La guerra”
Nicosia: “Eh”
Dimino: “Prende uno e si fa la “ghenga” ad esempio prendi uno come Agostino o uno di quelli sballati”
Nicosia: “Esatto”
Dimino: “Prende e si fa per cazzi suoi”
Nicosia: “Esatto esatto”
Dimino: “fazzu acchianare quattru cristiani”
Nicosia: “Esatto esatto”
Dimino: “vengono tutti per farsi la gita e se ne vanno” 

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