Mafia

Le elezioni (2022) a sindaco di Villafranca Sicula turbate dalla mafia: l’atto di accusa della Dda

Non vi è prova del fatto che Gaetano Bruccoleri sia stato eletto effettivamente giovandosi dell’appoggio fornito attraverso metodi mafiosi posti dall’associazione mafiosa

Pubblicato 2 mesi fa

Un’elezione a sindaco quella del farmacista Gaetano Bruccoleri (non indagato), turbata e compromessa da plurimi interventi mafiosi indirizzati a favorire la sua corsa perchè candidato ritenuto affidale. Accade nel giugno del 2022 a Villafranca Sicula ed emerge con chiarezza dalla misura cautelare firmata dal Gip Filippo Serio ed eseguita stamani dai carabinieri.

Scrive il Gip del Tribunale di Palermo accogliendo la richiesta della Dda – segnatamente procuratore aggiunto Sergio Demontis, pm Claudio Camilleri e Giorgia Righi – a carico di quattro dei sette indagati Giovanni Derelitto, Alberto Provenzano Alberto, Antonio Perricone e Nicolò Riggio: “Il p.m. ha valorizzato elementi investigativi ritenuti gravemente indiziari circa l’interferenza operata dalla famiglia mafiosa di Burgio nel libero esercizio del diritto di voto in occasione delle consultazioni elettorali per le elezioni amministrative comunali, nel giugno 2022, a Villafranca Sicula. Per comprendere l’interessamento per le elezioni nel comune di Villafranca Sicula da parte degli indagati residenti a Burgio, il p.m. ha precisato che Villafranca Sicula, storicamente, ricade sotto il controllo mafioso della famiglia di Burgio, come riferito dal collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati.

“Il primo contatto di rilievo sulla vicenda è stato registrato nella mattina del giorno 1 dicembre 2021 quando Derelitto Giovanni si recava a Ribera in compagnia di Riggio Nicolò per sottoporsi a vaccinazione per il Covid-19; a Ribera si incontrava con Gaetano Bruccoleri (attuale sindaco). Quest’ultimo comunicava la propria candidatura a sindaco del comune di Villafranca Sicula. Il tenore confidenziale dello scambio di battute rivelava la pregressa conoscenza tra i due. Derelitto manifestava ampia disponibilità a fornire aiuto per la campagna elettorale. I due interlocutori si ripromettevano di parlare dell’impegno elettorale di Bruccoleri in futuro, in occasione di prossimi incontri a Burgio. Terminato l’incontro, Derelitto comunicava a Riggio la novità e invitava Riggio a promuovere la candidatura di Bruccoleri presso parenti e amici a Villafranca Sicula. Il saldo rappresentativo dà conto del fatto che gli indagati Derelitto, Riggio, Provenzano e Perricone hanno sostenuto la candidatura elettorale di Bruccoleri Gaetano. Va dato atto che i comuni di Burgio e di Villafranca Sicula sono limitrofi e non densamente popolati, circostanze che favoriscono la reciproca conoscenza tra gli abitanti e l’esistenza di reti di relazioni tra gli abitanti basate sulla conoscenza diretta o su vincoli di parentela. Le conversazioni e le circostanze esaminate impongono alcune considerazioni.

“Non vi è prova del fatto che Bruccoleri Gaetano sia stato eletto effettivamente giovandosi dell’appoggio fornito attraverso metodi mafiosi posti dall’associazione mafiosa unitariamente considerata. Ciò detto, dal contenuto delle conversazioni intercettate e dall’esame delle modalità delle comunicazioni e degli incontri si ricavano gravi indizi circa l’appartenenza di alcuni indagati (Derelitto, Provenzano e Perricone) ad una comune rete criminale e circa l’esistenza di rapporti di mutua assistenza tra associati residenti in paesi limitrofi. Con riferimento al contenuto delle conversazioni intercettate, seppure alcuni dialoghi oggetto di captazione offrono contenuti neutri (rappresentativi del sostegno e dell’apprezzamento nei confronti di Bruccoleri da parte delle persone sottoposte a intercettazioni), altri dialoghi più significativamente rivelano la natura illecita delle relazioni che legano alcuni tra gli indagati. E’ emerso altresì che, durante il periodo di campagna elettorale, gli indagati organizzavano incontri utilizzando cautele per garantire un elevato grado di riservatezza: Derelitto si avvaleva nelle comunicazioni della intermediazione di Riggio; inoltre, durante gli incontri, gli indagati evitavano di portare i telefoni cellullari. Provenzano esplicitamente manifestava paura per l’attività di intercettazione ed evitava di presenziare a comizi elettorali. E’ emerso che Bruccoleri fosse a conoscenza dei trascorsi giudiziari di Derelitto e che i colloqui telefonici tra i due avvenivano facendo uso del telefono di Riggio e avendo cura di non presentarsi per nome.”

“Dalle intercettazioni è emerso inoltre che Derelitto dava indicazioni (che venivano prontamente eseguite) sulle persone da coinvolgere nella campagna elettorale e faceva affidamento sulla perentorietà degli ordini impartiti (tu sai quello che devi fare!). In questo contesto, va richiamata la conversazione – gravemente indiziaria – del 20 marzo 2022 in cui Perricone manifestava l’intenzione di operare un controllo sui voti imponendo agli elettori di fotografare le schede elettorali. Si tratta di una circostanza che assume grave valore indiziario perché rivela il fatto che Perricone (così come gli altri indagati con cui questi era in contatto) facevano affidamento sulla propria capacità di intimidazione e controllo degli elettori. Con riferimento alla tornata elettorale tenuta a Villafranca Sicula nel giugno 2022, il saldo rappresentativo delle intercettazioni e dei dai ricavabili dai servizi di p.g. dà conto del fatto che gli indagati Derelitto, Provenzano e Perricone effettivamente hanno sostenuto la candidatura elettorale di Bruccoleri Gaetano”.

Per Riggio il Gip non ha ritenuto di applicare alcuna misura perché gli indizi raccolti non sono sufficienti.

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