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Mafia, 33 anni fa l’omicidio del giudice Saetta e del figlio

Saetta fu ucciso insieme al figlio Stefano lungo il viadotto Grottarossa della strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta

Pubblicato 3 anni fa

Il 25 settembre 1988, la mafia uccideva invece lungo il viadotto Grottarossa della strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta il giudice Antonino Saetta, presidente della I sezione della Corte d’Assise d’Appello di Palermo, e il figlio Stefano.

L’agguato scatto’ poco prima della mezzanotte. L’omicidio, come e’ stato accertato dagli inquirenti, sarebbe stato deciso dalla cupola mafiosa presieduta da Riina per punire il magistrato che aveva pesantemente condannato killer e mandanti di efferati omicidi e che era candidato a presiedere la corte d’appello del primo maxiprocesso alle cosche mafiose del palermitano.

LE INIZIATIVE

Alle 10 al cimitero comunale per iniziativa dell’associazione “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino Onlus” si terra’ l’omaggio floreale alla tomba Saetta; mezz’ora dopo nella chiesa di S. Diego per iniziativa dell’amministrazione comunale funzione religiosa officiata da don Salvatore Casa’. Alla fine un corteo raggiungera’ il viadotto Giulfo dove don Fausto Curto a proprie spese fece erigere il “Cippo Saetta” per il solenne omaggio delle istituzioni. Nel pomeriggio sara’ il procuratore aggiunto Gaetano Paci della Dda di Reggio Calabria a interloquire con il cronista Salvo Palazzolo sulla situazione della magistratura.

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