Mafia

Processo Montagna, sentiti in aula altri tre testimoni

Nuova pirotecnica udienza nell’ambito del processo scaturito dall’operazione Montagna che vede sul banco degli imputati sei persone che, a differenza delle oltre cinquanta, hanno scelto la via del rito ordinario. Conclusa l’escussione del primo teste dell’accusa – un luogotenente che si è occupato dell’informativa da cui è scaturita l’intera operazione – questa mattina è stata […]

Pubblicato 5 anni fa

Nuova pirotecnica udienza nell’ambito del processo scaturito dall’operazione Montagna che vede sul banco degli imputati sei persone che, a differenza delle oltre cinquanta, hanno scelto la via del rito ordinario.

Conclusa l’escussione del primo teste dell’accusa – un luogotenente che si è occupato dell’informativa da cui è scaturita l’intera operazione – questa mattina è stata la volta degli altri testi chiamati a riferire dal pm della Dda di Palermo Alessia Sinatra. Si tratta dei rappresentanti (a vario titolo) dell’azienda Comil srl nonché parenti di Carmelo Milioti, ucciso il 13 agosto 2003 a Favara e considerato “fedelissimo” di Maurizio Di Gati.

L’esame dei testi si è protratto fino al pomeriggio in cui non sono mancati momenti di attrito tra accusa e la difesa dell’ex sindaco di San Biagio Platani Santo Sabella, rappresentata dagli avvocati Mormino e Gaziano, tra gli imputati per concorso esterno in associazione mafiosa. Le circostanze riferite in aula fanno riferimento a presunte assunzioni che l’ex primo cittadino del paese avrebbe veicolato nella ditta dei Milioti che proprio a San Biagio Platani aveva vinto una gara d’appalto per il rifacimento della zona agraria che prevedeva la ristrutturazione di alcuni ovili.

Il processo si celebra avanti la prima sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Alfonso Malato con a latere i giudici Giuseppa Zampino e Alessandro Quattrocchi. Il collegio difensivo è rappresentato dagli avvocati Mormino, Gaziano, Barba, Danile, Posante e Buggea. 

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