Rifiuti, Cuffaro all’Antimafia: “Malaffare nasce in discariche” (ft e vd)
Per un’ora e un quarto Totò Cuffaro ha risposto alle domande dei commissari dell’Antimafia siciliana, difendendo la scelta, quando era al governo in Sicilia, di bandire la gara per la realizzazione di 4 termovalorizzatori. “L’unico piano dei rifiuti in Sicilia l’ho fatto io, dopo di me tanti proclami e nulla più”, ha rivendicato Cuffaro, che […]
Per un’ora e
un quarto Totò Cuffaro ha risposto alle domande dei commissari dell’Antimafia
siciliana, difendendo la scelta, quando era al governo in Sicilia, di bandire
la gara per la realizzazione di 4 termovalorizzatori.
“L’unico piano dei rifiuti in Sicilia l’ho
fatto io, dopo di me tanti proclami e nulla più”,
ha rivendicato Cuffaro, che ha ringraziato il presidente dell’Antimafia Claudio
Fava per averlo convocato in audizione.
Rientrato dal
Burundi proprio per dare la sua versione all’Antimafia, Cuffaro ha attaccato il
suo successore, Raffaele Lombardo. “Per
fermare i termovalorizzatori il governo che è venuto dopo di me disse che lì si
annidava il malaffare – ha affermato – No,
il malaffare e l’illegalità si annidano da un’altra parte, dove sono stati
messi i soldi: nelle discariche. Hanno fatto diventare la Sicilia una
pattumiera”.
Per Cuffaro “con la scelta di bloccare il bando sono stati mandati in dissesto finanziario i comuni e il debito degli Ato, che allora era di 37 milioni di euro, oggi è di oltre 1,5 miliardi di euro”.
Non solo,
Cuffaro ha snocciolato alcune cifre.
“Il costo medio di smaltimento dei rifiuti calcolato da noi era di 74 euro
a tonnellata, accettato dai comuni dagli Ato e dalle società che avrebbero
costruito i termovalorizzatori – ha detto Cuffaro – Oggi costa più del triplo portare in discarica i rifiuti, circa 200
euro, più 60 euro di spesa di trasporto. In sostanza, 1,4 mln di tonnellate che
potevano essere smaltite nei termovalorizzatori a 74 euro, ora in discarica
arrivano a 200 euro a tonnellata”.
Per quanto riguarda gli appetiti mafiosi sull’affare come richiamato da Procura, Corte dei conti e altri organismi istituzionali, Cuffaro ha concluso: “Io non ho visto nessuna fibrillazione nel senso di poter fare affari, gli ambienti mafiosi semmai erano molto preoccupati per la costruzione dei termovalorizzatori perchè non avrebbero più potuto lucrare sulle discariche, dove si annida il malaffare”.