Licata

“Inchiesta Assedio”, interrogato il presunto cassiere del clan di Licata

Si è svolto negli scorsi giorni l’interrogatorio di Giuseppe Galanti, 62enne di Licata, indagato a piede libero nell’ambito dell’inchiesta “Assedio-Halycon” che avrebbe fatto luce sulla cosca mafiosa di Licata e sugli intrecci pericolosi tra mafia, politica, imprenditoria e massoneria. Galanti, già coinvolto in passato nel blitz “Ouster”, è accusato di associazione mafiosa e, in particolare, […]

Pubblicato 4 anni fa

Si è svolto negli scorsi giorni l’interrogatorio di Giuseppe Galanti, 62enne di Licata, indagato a piede libero nell’ambito dell’inchiesta “Assedio-Halycon” che avrebbe fatto luce sulla cosca mafiosa di Licata e sugli intrecci pericolosi tra mafia, politica, imprenditoria e massoneria. Galanti, già coinvolto in passato nel blitz “Ouster”, è accusato di associazione mafiosa e, in particolare, di aver svolto il ruolo di cassiere del clan. Lo scorso marzo la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha notificato la chiusura delle indagini dove Galanti, insieme ad altre 20 persone, risulta indagato per associazione mafiosa. 

Il 62enne, difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Chiara Proietto, è finito sotto inchiesta in seguito ad alcune intercettazioni disposte in carcere in cui il boss Angelo Occhipinti, una delle figure principali dell’operazione, dialoga con il figlio chiedendo di reperire alcune somme di denaro per pagare le spese legali. 

Galanti ha respinto le accuse affermando di non aver alcun ruolo e di aver provveduto solamente alle proprie di spese legali. L’unico “contatto” avuto con Occhipinti, spiega Galanti, è stato il regalo di un paio di scarpe. 

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