Licata

Minacce ad amministratori, 16 Comuni “sotto tiro” da anni: Licata al comando

E’ la Campania per il secondo anno consecutivo la regione in cui si registra il maggior numero di intimidazioni ad amministratori locali: 93 i casi censiti nel 2018, l’8% in più rispetto all’anno precedente. Nella classifica regionale stilata da Avviso pubblico per l’ultima edizione del Rapporto “Amministratori sotto tiro” la Campania precede, nell’ordine, la Sicilia […]

Pubblicato 5 anni fa

E’ la Campania per il secondo anno
consecutivo la regione in cui si registra il maggior numero di intimidazioni ad
amministratori locali: 93 i casi censiti nel 2018, l’8% in più rispetto
all’anno precedente.

Nella classifica regionale stilata
da Avviso pubblico per l’ultima edizione del Rapporto “Amministratori
sotto tiro” la Campania precede, nell’ordine, la Sicilia con 87 casi
(+10%), la Puglia con 59 casi, la Calabria con 56 e la Sardegna con 52 (+8%).

Al sesto posto la prima regione del
centro-nord, la Toscana, che con 40 casi ha più che raddoppiato il numero di
atti intimidatori registrati nel 2017, quando furono 19. A seguire Lombardia
(39 casi), Lazio (36), Abruzzo (23) ed Emilia-Romagna (20): fatta eccezione per
quest’ultima regione, stabile rispetto al 2017, in tutte le altre si è
registrato un sensibile aumento dei casi censiti.

A livello provinciale, nel 2018 il
territorio più colpito si conferma Napoli (47 casi, +38% rispetto al 2017)
davanti a Palermo (25 casi), Roma (20), Reggio Calabria (17), Lecce e Agrigento
(16) Caserta, Bari, Catania e Sassari (15 casi ciascuno). Il 45,5% dei 574 casi
censiti da Avviso pubblico nel 2018 si è verificato in Comuni con una
popolazione inferiore ai 20 mila abitanti: il 7% nei Comuni fino a 2 mila
abitanti, il 12% dai 2 mila ai 5 mila, l’11,5% dai 5 mila ai 10 mila, il 15%
dai 10 mila ai 20 mila. Il 34,5% di intimidazioni e minacce, un caso su tre,
sono avvenute in Comuni con oltre 50 mila abitanti.

Un altro 20%, un caso su cinque, si
è verificato in Comuni tra i 20 mila e i 50 mila abitanti.

Sempre nel 2018 sono stati censiti
atti di intimidazione e di minaccia verso amministratori locali in 45 Comuni
che, in un passato più o meno recente, sono stati sciolti per infiltrazione
mafiosa: si tratta di 68 casi, il 12% del totale.

Esistono, inoltre, in Italia realtà
locali in cui gli amministratori convivono da anni con le intimidazioni: nel
triennio 2016-2018, sono 16 i Comuni in cui ogni anno sono state registrate
minacce, aggressioni e atti minatori di vario tipo.

E’ una mappa poco consolante quella
disegnata da Avviso pubblico con il rapporto “Amministratori sotto
tiro”.

Sette si trovano al Sud, sei al centro e tre al Nord: Licata ( (caso più clamoroso gli attentati ai danni dell’ex sindaco Cambiano), Rosolini (Siracusa) e Gela (Caltanissetta) in Sicilia; Crosia (Cosenza) in Calabria; Scanzano Jonico (Matera) in Basilicata; Carovigno (Brindisi) e San Severo (Foggia) in Puglia; Lanciano (Chieti) in Abruzzo; Anzio, Ardea e il Municipio di Ostia (Roma) nel Lazio; Cascina e Pontedera (Pisa) in Toscana; Faenza (Ravenna) in Emilia-Romagna; Ventimiglia (Imperia) in Liguria; Carmagnola (Torino) in Piemonte.

Risalendo ancora più indietro nel
tempo, va ricordato che in sei di questi Comuni/Municipi – Licata, Rosolini,
Gela, Scanzano Jonico, Carovigno ed Ostia – si sono verificati atti
intimidatori anche nel 2015. E a Carovigno ed Ostia persino nel 2014.

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