Giudiziaria

“Domande errate al concorso Centro per l’impiego”, Cga: “Regione accantoni un posto a candidato”

La vicenda riguarda il ricorso avanzato da un 32enne dopo il concorso per i centri per l'impiego

Pubblicato 3 anni fa

Il Consiglio di Giustizia Amministrativo ha ordinato all’Amministrazione Regionale di procedere alla valutazione dei titoli di servizio e dell’esperienza professionale di un candidato e di disporre l’accantonamento del posto fino alla definitiva decisione di merito (posto, che, pertanto non potrà essere destinato al nuovo concorso).

La vicenda riguarda il ricorso avanzato da un 32enne di Palermo – M.M. – ritenendo erronea la valutazione della Commissione nell’ambito del concorso per la copertura di posti da destinare ai centri per l’impiego. Il bando di concorso, in particolare, ha previsto una prima preselezione dei candidati sulla base dei titoli posseduti, ed una successiva prova scritta per la quale è stata prevista, ai fini del superamento, una soglia minima di punteggio pari a 21 punti. ​Il 32enne, essendo in possesso di tutti i requisiti ed i titoli richiesti, ha presentato la propria domanda di partecipazione al concorso in parola.

Nel mese di maggio del 2022 si sono svolte le prove della procedura concorsuale, cui prendeva parte anche il giovane. La Commissione ha assegnato al compito del suddetto concorrente un punteggio pari a 20,85, a fronte dei 21 punti richiesti per il superamento della prova scritta, e conseguentemente non lo ha inserito nell’elenco dei soggetti idonei. Il dott. M.M., ritenendo erronea la valutazione della Commissione, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha proposto un ricorso innanzi al Giudice Amministrativo. Con il suddetto ricorso, gli avvocati Rubino e Impiduglia, rilevando l’erroneità dalla valutazione data dalla Commissione di concorso ad alcune risposte fornite dal candidato, hanno richiesto al Giudice l’emanazione di un provvedimento cautelare volto a sospendere gli effetti degli atti impugnati.

I difensori del dott. M.M. hanno, altresì, rilevato che all’esito della procedura selettiva in oggetto sono rimasti non assegnati ben 38 posti che l’Assessorato Regionale intenderebbe coprire procedendo all’indizione di una nuova procedura concorsuale. Alla luce di tale evenienza, è stato rilevato come l’accoglimento della domanda cautelare avrebbe evitato che il posto al quale il ricorrente ambisce venisse nelle more coperto tramite un nuovo concorso. Con ordinanza pubblicata in data 13.10.2022, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, condividendo le tesi sostenute dagli avvocati Rubino e Impiduglia, ha accolto l’istanza cautelare, ritenendo il ricorso in appello “assistito da sufficiente fumus boni juris”, e rilevando come l’esecuzione del provvedimento impugnato potrebbe cagionare al candidato un pregiudizio grave ed irreparabile.

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