Palermo

Policlinico, interventi di cardiochirurgia mininvasiva: salvati due pazienti

Le infezioni ai dispositivi elettronici cardiaci impiantati a due pazienti potevano essere fatali

Pubblicato 11 mesi fa

Le infezioni ai dispositivi elettronici cardiaci impiantati a due pazienti potevano essere fatali. I due complessi casi clinici sono stati risolti con successo presso l’unità operativa di Cardiochirurgia delPoliclinico, che è sede del Centro di riferimento regionale “per le attività di estrazione micro-invasiva con tecnica laser di elettrocateteri”. Le infezioni sono uno dei rischi più gravi correlati all’utilizzo dei dispositivi cardiaci elettronici impiantabili (Cied), cioè pacemaker e defibrillatori.

Dei casi affrontati e risolti al Policlinico, uno ha riguardato una paziente settantenne: il dispositivo che le era stato impiantato da tempo per la stimolazione e defibrillazione cardiaca aveva sviluppato un’infezione che aveva causato la crescita di vegetazioni all’interno delle cavità cardiache costituite da colonie di batteri. La paziente era ad alto rischio di un’embolia polmonare e morte. In questo caso, per la prima volta in Sicilia, è stato utilizzato un nuovo sistema (AngioVAC) che permette l’aspirazione delle vegetazioni durante la procedura di estrazione degli elettrocateteri infetti. L’intervento è andato bene e la paziente è stata dimessa dopo pochi giorni senza alcuna complicazione.

L’altro caso ha riguardato un paziente di 63 anni portatore di un cuore artificiale e in attesa di trapianto. Anche in questo caso il suo defibrillatore ha subito una infezione che lo poneva a rischio di morte. L’intervento è stato eseguito senza complicanze ed il paziente è stato dimesso dopo aver ricevuto l’impianto di un nuovo defibrillatore e rimane in attesa di un trapianto di cuore

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