Giudiziaria

Omicidio Castronovo, chi è la vittima: trent’anni fa scampò alla “strage di capodanno”

Nel 1991 scampò miracolosamente in quella che è conosciuta la “strage di capodanno”, avvenuta all’interno del “Bar2000” nell’ambito della guerra tra Cosa Nostra e Stidda

Pubblicato 1 anno fa

Si torna a sparare nell’agrigentino. Un bracciante agricolo di 65 anni, Angelo Castronovo, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco in contrada Cipolla, zona di campagna in territorio di Palma di Montechiaro. Sul posto stanno operando i carabinieri della Compagnia di Licata insieme ai colleghi della locale stazione. Un nome noto quello di Angelo Castronovo, alias “u pazzu”. La sua figura emerge nell’inchiesta sulla cosiddetta “Faida di Palma di Montechiaro”, uno scontro tra due famiglie palmesi innescato dal furto di alcuni mezzi agricoli. Il primo delitto fu quello di Enrico Rallo, 38 anni, ucciso nel 2015 con tre colpi di pistola di fronte il bar Mazza a Palma di Montechiaro.

Nell’agosto 2017, invece, ci fu l’omicidio di Salvatore Azzarello, 39enne, ucciso da un commando nelle campagne di contrada Burraiti mentre si trovava a bordo del suo trattore. La figura di Angelo Castronovo è centrale in entrambi i delitti. Gli inquirenti, infatti, gli contestavano la partecipazione in entrambi gli omicidi. Castronovo è conosciuto in paese come trafficante di armi che agevolmente, con l’aiuto di alcuni suoi fidati collaboratori, riesce ad importare dall’estero.

Nel 1991 si salva miracolosamente in quella che è conosciuta la “strage di capodanno”, avvenuta all’interno del “Bar2000” nell’ambito della guerra tra Cosa Nostra e Stidda. Viene arrestato due volte per armi negli ultimi tre anni ma, soprattutto, per gli inquirenti è colui il quale ha fornito informazioni essenziali per eseguire i due delitti. Il gip, applicandogli la misura cautelare in carcere, scrisse di lui: “E’ la figura cardine, la costante delle due vicende in cui il suolo è Giano Bifronte, amico degli uni contro gli altri ma, all’occorrenza, amico degli altri contro i primi.”

Angelo Castronovo, la vittima (foto di Sandro Catanese)
Angelo Castronovo, la vittima (foto di Sandro Catanese)
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