Politica

Per la prima volta scatta la tagliola, tensione all’Ars: La Vardera s’imbavaglia

Per la prima volta all'Assemblea siciliana regionale scatta la tagliola, lo strumento che permette di velocizzare il voto d'aula, impedendo di fatto gli interventi dei deputati sulle norme in esame

Pubblicato 17 minuti fa

Per la prima volta all’Assemblea siciliana regionale scatta la tagliola. Si tratta dello strumento previsto dal regolamento parlamentare che permette di velocizzare il voto d’aula, impedendo di fatto gli interventi dei deputati sulle norme in esame. A fare leva sul regolamento per accelerare la votazione dei 15 articoli della manovra ter – rallentata dall’ostruzionismo delle opposizioni – è stata la maggioranza che ha votato per la tagliola in conferenza dei capigruppo, col voto contrario di Pd e M5s. Il governo Schifani punta a incassare il voto finale sulla manovra di circa 400 milioni di euro, entro il pomeriggio di domani.

Abbiamo il dovere di impegnare queste somme al più presto per evitare che possano essere accantonate sul ripianamento di un disavanzo che spero a breve possa essere dichiarato insussistente”. Lo ha detto il presidente della regione, Renato Schifani, intervenendo in Aula all’Ars nel corso della discussione della manovra di riequilibrio difendendo la decisione del governo di realizzare una nuova misura correttiva e di applicare la “tagliola“, così come deciso dalla conferenza dei capigruppo, la norma del regolamento per impedire il dibattito d’aula sulle norme, passando direttamente al voto. Queste somme, ha spiegato Schifani, arrivano da un aumento del Pil e quindi delle entrate. “Questo è lo scenario e posso capire che all’opposizione possa andare stretto”, ha aggiunto Schifani, “ieri sette ore per votare un articolo condiviso, non mi dite che non c’è ostruzionismo”. Schifani è intervenuto spiegando le direttrici della misura: “emergenze, infrastrutture e sociale”. “Non c’è un intervento di nicchia, di parte o di partito”, ha sottolineato. “In ogni Parlamento devono esistere delle soluzioni per evitare ostruzionismo – ha spiegato Schifani -, se ciò non fosse in ogni regione, comune, avverrebbe il caos e il sistema di bloccherebbe. Se si impedisce ad un parlamento regionale di legiferare si impedisce un sistema. Questo è contro le regole di diritto”. “Sento il dovere e la mia maggioranza sente il dovere che queste maggiori entrate vadano utilizzate nell’interesse dei siciliani – ha aggiunto Schifani -, è la prima volta che mi trovo una opposizione che fa le barricate su tutto. E mi sono posto la domanda con la mia maggioranza se dobbiamo andare avanti. Si dobbiamo andare avanti”. 

Intanto in Ars è in corso un acceso confronto sulla Manovra Ter, a seguito della decisione presa dalla maggioranza in conferenza di capigruppo di far scattare la “tagliola“, l’appiglio regolamentare per limitare drasticamente il dibattito d’aula sulle norme, passando direttamente al voto e impedendo ai deputati di intervenire sugli articoli e sugli emendamenti, “praticamente esautorando il Parlamento regionale delle sue prerogative”, e’ l’accusa delle opposizioni.

“Una situazione assurda e fuori da ogni limite. Oggi il governo ha deciso di approvare una legge che non esiste, la legge della ‘tagliola’ una cosa – ha detto il deputato regionale e leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera, che si e’ imbavagliato in segno di protesta durante la seduta d’aula – che toglie ai deputati il sacrosanto diritto di parlare. Una cosa fuori dal mondo e da governo fascista”. E non e’ tutto, incalza l’ex Iena: “Nei corridoi, Schifani si e’ anche permesso di dire al segreterio generale dell’Ars, Scime’, che qui si fa come dice lui. Capite bene che ci troviamo davanti a una grave lesione della democrazia che non passera’ inosservata. Per protesta ho deciso di imbavagliarmi in aula e se cosi’ sara’ questa finanziaria mi rifiutero’ di continuare a partecipare a questo scempio fascista”.

“E’ stata scritta una delle pagine piu’ brutte della storia di questo Parlamento, la decisione presa dal centrodestra di imporre la ‘tagliola’ per mettere il bavaglio alle opposizioni e’ una vergogna senza precedenti a Sala d’Ercole”, ha tuonato Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars intervenendo in aula. “Non era mai accaduto all’Ars: il governo silenzia le opposizioni applicando uno strumento mai visto all’Ars, la tagliola. E’ un atto di una prepotenza e di un’arroganza inaccettabili, ancorche’ inedito a Sala d’Ercole, e che mette in mostra l’anima di un esecutivo che passa su tutto e su tutti pur di raggiungere i suoi discutibili obiettivi.

Oggi l’Ars scrive la pagina piu’ nera della sua lunga storia”, accusa il capogruppo del M5s, Antonio De Luca. “Dopo aver bistrattato e offeso il Parlamento nei giorni scorsi, al quale ha cercato di dettare i tempi – continua De Luca – il governo ha pensato di andare oltre, tirando fuori dalla manica questa sorta di bavaglio mai visto in Sicilia. E meno male che Schifani si e’ dichiarato un parlamentarista convinto. Ci chiediamo allora: ma se non lo fosse stato, avrebbe raso al suolo Sala d’Ercole?”. 

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