Sanità, Conte alla testa del corteo a Palermo, “Basta scandali”
La manifestazione è stata promossa dal M5S e hanno anche partecipato Pd, Avs, Controcorrente, Cgil, Sinistra Futura, Prc, Pci, Psi, PeR e gruppi civici
Un lungo corteo aperto da uno striscione con la scritta “Sanita’xtutti” e la richiesta “basta scandali e inefficienze”. A promuoverlo il Movimento cinque stelle e alla testa c’e’ il leader Giuseppe Conte. Partenza dalla parte alta di corso Vittorio Emanuele, in direzione piazza Bologni, nel cuore della citta’, dove e’ stato allestito il palco.
“In Sicilia in particolare, abbiamo incontrato persone che non riescono a curarsi. Addirittura una ragazza che ha bisogno di cura continue ed è costretta ad andare in Emilia Romagna, a sue spese, senza nessun aiuto della sanità pubblica. Persone che hanno bambini e non sanno se domani mattina un centro altamente specialistico cardiologico a Taormina verrà chiuso. Abbiamo dei tagli continui, parliamo di centinaia di milioni per la sanità che sono stati tagliati. Progetti del Pnrr che sono stati cancellati con un tratto di penna: bisogna mandare a casa questa classe politica inadeguata”. Lo ha detto il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, a margine del corteo organizzato dal Movimento contro la malasanità.
Fanno eco le parole del coordinatore regionale del M5s Sicilia Nuccio Di Paola: “Siamo a due passi dal baratro o questo governo passa dalle parole ai fatti o vada subito a casa. Cominci ad azzerare le liste d’attesa che sono scandalose. C’e’ la legge da quasi 30 anni, la tiri fuori dai cassetti e dia risposte vere e immediate ai cittadini esasperati. Se pensa che basta arrampicarsi sugli specchi per coprire i disservizi come avvenuto per il caso della Pet di Siracusa e mettere una pezza qua e la’, quando magari il caso e’ finito sui giornali, sbaglia di grosso. Noi non gli faremo il minimo sconto”. Aggiunge: “E’ tanta la voglia di dire basta a un sistema che sta evidentemente collassando e, sia chiaro, non certo per colpa di medici e operatori sanitari che stoicamente combattono ogni giorno in trincea con armi spuntate e con un esercito ridotto al lumicino, tra turni massacranti e aggressioni ormai quasi quotidiane. Noi non ce l’abbiamo assolutamente con loro come si sta cercando di fare credere per coprire colpe che hanno ben altra paternita’, anzi siamo e saremo sempre al loro fianco. Non passa quasi giorno – conclude Di Paola – senza che dal mondo della sanita’ piombi uno scandalo. Fino all’ennesimo, relativo a un presunto giro di corruzione sugli appalti che ha portato ad arresti domiciliari, misure interdittive ed obblighi di dimora”.
Tra coloro che hanno aderito ci sono Pd, Avs, Controcorrente, Cgil, Sinistra Futura, Prc, Pci, Psi, PeR e gruppi civici. “Abbiamo aderito perche’ crediamo fermamente che da questo palco si costruisce l’alternativa alle destre in Sicilia. Perche’ siamo padroni del futuro. Il passato e’ alle nostre spalle”. Lo ha detto il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, intervenendo dal palco questo pomeriggio a piazza Bologni, a Palermo, nel corso dell’iniziativa “Sanita’ per tutti”, promossa dal Movimento 5 stelle e a cui il Pd ha aderito assieme alle altre forze progressiste. “Sanita’ per tutti e’ il titolo dell’iniziativa di oggi. Sanita’ per tutti – ha proseguito – come prevede la costituzione all’art 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettivita’ e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Gli anni del centrodestra al governo “sono stati contraddistinti da scandali colossali come quello del ritardo dei referti istologici all’Asp di Trapani, o l’immagine della gamba immobilizzata con il cartone che evoca scenari che non si vedono neanche negli ospedali di guerra. Non sono mancati poi neanche gli scandali di natura giudiziaria – come quello dei giorni scorsi, l’ennesima riprova che in Sicilia la magistratura arriva prima della politica. In questo quadro a tinte foschissime il governatore si e’ limitato a rimuovere – bonta’ sua – il consulente regionale a capo della cricca. Serve un modello nuovo che passi dalla scelta dei manager migliori. Basta con questo ammiccamento dei manager scelti solo perche’ hanno una tessera di partito, hanno sostenuto i soliti ras dei voti, o gestiscono pacchetti elettorali”.