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Aperta inchiesta per le minacce al sindaco di Santa Elisabetta: “Non arretrerò di un passo” 

La lettera è arrivata tramite posta al Municipio del comune agrigentino firmata con uno pseudonimo

Pubblicato 4 mesi fa

La procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta in seguito alla lettera di minacce indirizzata al sindaco di Santa Elisabetta Mimmo Gueli. Una missiva gravida di insulti anche rivolti ai familiari del primo cittadino. La lettera è arrivata tramite posta al Municipio del comune agrigentino firmata con uno pseudonimo. I carabinieri della Compagnia di Canicattì, che si occupano delle indagini, hanno sequestrato tutto al fine di poter effettuare i dovuti accertamenti a caccia di tracce utili.

Intanto il sindaco Gueli rompe il silenzio e commenta così l’accaduto: “Non so chi sia l’autore o gli autori ma so che le forze dell’ordine sapranno dare presto una risposta ai miei interrogativi. Lasciate che in attesa di poterli vedere in faccia lanci un messaggio a queste persone: non mi fate paura. Semmai mi fate pena, costretti come siete a nascondervi dietro l’anonimato. Il mio impegno politico, non solo a favore della comunità di Santa Elisabetta, ma anche all’Ati idrico non muterà. Non arretrerò di un passo. Continuerò a fare ciò che ho sempre fatto, spendermi per i cittadini. Non sarete voi, poveri vigliacchi, a spaventarmi. Registro, purtroppo, come sempre di più i sindaci si trovino a confrontarsi con l’odio sotto varie forme. Messaggi sui social e lettere anonime sono la dimostrazione di una degenerazione palese del dibattito che tutto dobbiamo contribuire a sovvertire.”

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