“Donne morte per esplosione al mercato”, a giudizio anche la società Sicilpetroli
Sul banco degli imputati, oltre la società, siede anche un ambulante agrigentino
A giudizio anche la società Sicilpetroli per l’esplosione verificatasi tra le bancarelle del mercato di via Madonna del Rosario a Gela il 5 giugno 2019 in cui persero la vita due donne – Tiziana Nicastro e Giuseppa Scilio – e rimasero ferite tredici persone. Lo ha disposto il gup del tribunale di Gela. Sul banco degli imputati, oltre la società, siede anche un ambulante agrigentino. Si tratta di Claudio Catanese, originario di Grotte. Le accuse contestate sono omicidio colposo, incendio, lesioni colpose e alcune violazioni amministrative. Alla società, invece, viene contestato la non conformità delle bombole esplose. L’esplosione si verificò nel giugno 2019 partendo proprio dal chiosco dell’ambulante agrigentino, impegnato in attività di rosticceria.
Il rogo interessò anche un furgone, alcune automobili e diverse bancarelle. Per gli inquirenti la deflagrazione sarebbe stata causata dal sistema di cucina al quale erano collegate almeno quattro bombole Gpl. Nel processo è chiamato in giudizio come responsabile civile anche il comune di Gela, proprietario della zona del mercato. I familiari delle vittime e delle persone ferite si sono costituite parte civile. Il commerciante agrigentino è difeso dagli avvocati Salvatore Pennica e Alfonso Neri. La società Sicilpetroli, invece, dall’avvocato Gerlando Virone. Tra gli avvocati di parte civile Flavio Sinatra, Ivan Bellanti, Davide Limoncello, Enrico Aliotta, Salvo Macrì, Riccardo Balsamo, Joseph Donegani, Rosario Giordano, Tommaso Vespo, Giada Scerra e Luigi Cinquerrui.