“Estorsioni ai dipendenti di una coop a Licata”, due giudici risultano incompatibili
I giudici della prima e seconda sezione penale sono incompatibili, il processo verrà riassegnato
Bisognerà attendere il prossimo 7 marzo per trovare un giudice compatibile a celebrare il processo scaturito dall’inchiesta “Stipendi spezzati”, una indagine sulla cooperativa sociale Suami Onlus di Licata che ipotizza estorsioni ai dipendenti sulle buste paga.
Dopo il rinvio a giudizio di tre imputati – Maria Barba, ex moglie dell’imprenditore Salvatore Lupo, ucciso lo scorso ferragosto in un bar a Favara, Caterina Federico, 38 anni di Licata; Veronica Sutera Sardo, 34 anni di Agrigento – il processo era stato assegnato alla prima sezione penale. Il presidente Alfonso Malato si è pero dichiarato incompatibile avendo svolto attività nella fase preliminare di indagine quando ricopriva il ruolo di Gip. Il processo così è stato assegnato alla seconda sezione penale, presieduta dal giudice Wilma Angela Mazzara, ma anche quest’ultima ha comunicato la propria astensione avendo svolto ruolo di Riesame in una vicenda parallela.
L’inchiesta è una costola del blitz “Catene Spezzate” – eseguito nel 2015 – che lo scorso maggio ha portato al rinvio a giudizio di otto persone per maltrattamenti e sequestro di persona nei confronti di alcuni disabili ospiti della cooperativa. Nel collegio difensivo anche gli avvocati Domenico Russello, Raffaele Bonsignore, Salvatore Manganello, Salvatore Pennica, Alfonso Neri e Graziano Magliarisi.