Giudiziaria

“Ianus”, la consegna di 21 mila euro di cocaina a Palma di Montechiaro: “Su seri però ah…”

Le indagini hanno permesso di portare alla luce anche la consegna di mezzo chilo di cocaina a Palma di Montechiaro per un valore di 21 mila euro

Pubblicato 2 mesi fa

Che la mafia gelese avesse aperto un diretto e redditizio canale di vendita di stupefacenti in provincia di Agrigento emerge con chiarezza nelle oltre mille pagine di ordinanza dell’inchiesta Ianus, l’operazione che ha fatto luce sulle dinamiche di Cosa nostra e Stidda di Gela e sui traffici di droga. La cocaina, dal popoloso centro nisseno, viaggiava principalmente sull’asse Agrigento-Canicattì-Licata-Racalmuto. Ma non soltanto. Le indagini hanno permesso di portare alla luce, tra i tanti episodi, anche la consegna di una partita di mezzo chilo di cocaina a Palma di Montechiaro per un valore di 21 mila euro. È il 4 maggio 2019 e le cimici “ricostruiscono” con nitidezza il passaggio.

Alcuni esponenti ritenuti della famiglia Rinzivillo, in particolare Giuseppe Pasqualino, il luogotenente del boss reggente Giuseppe Tasca, stanno per mediare la consegna di 500 grammi di cocaina che da Catania deve arrivare a Palma di Montechiaro. In un’auto, a fare da staffetta, sono presenti Giuseppe Pasqualino, Mirko Rapisarda (ritenuto il tramite con il clan Cappello di Catania) e Alberto Pasquale Di Dio; nell’altra auto vi è il corriere Mario Tomaselli, inteso “Mario Marlboro”. Le auto giungono nel centro di Palma di Montechiaro alle 00:35.

Ad avere i rapporti con i palmesi è Pasqualino che li avvisa del loro arrivo chiedendo se “i carusi sono all’entrata del paese” e che li avrebbe raggiunti in “un minutu precisu”. Il ruolo di Pasqualino è chiaro come lui stesso, intercettato, riferisce agli altri tre: “Buscari a carta do mille euru senza fari nenti”. La consegna avviene nel giro di dieci minuti e alle 00:41 i gelesi sono già fuori, contenti e soddisfatti: “Ci fici buscari ìn stù paisi, decimila euru a Rocco, in dù siri… minchia paisi, i sordi cà cinnè..”. Pasqualino, infine, rimarca l’affidabilità degli acquirenti palmesi: “Minchia a controsenso semu cà, vintunumila euru .. Su seri però, ah? Unu ‘ncapu l’atru..Su ‘ncavallati su…

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