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Menfi, “costrinse la figlia a prostituirsi”: madre chiede scarcerazione

Il Tri bunale di Palermo, il prossimo 2 ottobre, dovrà decidere in merito al ricorso presentato dai legali della madre di una ragazzina che avrebbe subito presunti abusi sessuali nelle campagne tra Menfi e Gibellina. I legali chiedono l’attenuazione della misura cautelare cui è sottoposta, ad oggi, la donna. La vicenda coinvolge, una minore finita […]

Pubblicato 5 anni fa

Il Tri bunale di Palermo, il prossimo 2 ottobre, dovrà decidere in merito al ricorso presentato dai legali della madre di una ragazzina che avrebbe subito presunti abusi sessuali nelle campagne tra Menfi e Gibellina.

I legali chiedono l’attenuazione della misura cautelare cui è sottoposta, ad oggi, la donna.

La vicenda coinvolge, una minore finita nelle grinfie della stessa madre che, sotto compenso e minacce, secondo l’accusa, l’avrebbe fatta prostituire con estranei, gente dai 18 ai 69 anni. Le accuse sono gravissime: induzione alla prostituzione minorile, sfruttamento e favoreggiamento della stessa, nonché violenza sessuale ed atti sessuali con minorenne, aggravati (poiché consumati ai danni di una vittima quattordicenne). 

Oltre la madre sono finiti in manette anche i “clienti” della ragazzina: si tratta di Pietro Civello, 60 anni di Gibellina, Viorel Frisan, 37enne di Gibellina, Calogero Friscia, 25enne di Menfi, Vito Sanzone, 43 enne di Menfi e Vito Campo, 69enne di Menfi.

La ragazzina è stata già allontanata da casa della madre già dal 2017 quando sono cominciate le indagini. Secondo la Procura della Repubblica di Palermo la madre per gli incontri chiedeva dai clienti, a secondo della “prestazione”, dai 30 ai 200 euro.Nell’udienza preliminare la ragazzina ha in pratica confermato le accuse parlando per 7 ore.

Durante l’incidente probatorio dove la quattordicenne avrebbe confermato i fatti. Nei suoi racconto la minore avrebbe raccontato diversi retroscena ma anche che Viorel Frisal non l’avrebbe toccata.

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