RISERVATO ABBONATI

“I tre Giuseppi più uno”:  un rebus da risolvere

Intervista di Diego Romeo a Giuseppe Di Rosa del Codacons

Pubblicato 2 anni fa

Le devo dare atto e ricordare ai lettori che lei ha mantenuto la promessa di non rilasciare interviste dopo quella rilasciata a Grandangolo due anni fa, dopo appena tre mesi di amministrazione comunale.  Adesso ci rivediamo dopo circa tre anni, è passata molta acqua sotto i ponti e per questo le propongo un rebus che potremmo risolvere in questa discussione. Se io le dico “I tre Giuseppi più Uno” potrebbe essere facilmente individuabile  lei fra questi quattro soggetti politici, diversissimi tra di loro come Giuseppe Deni, Giuseppe Arnone e quell’Uno che sarebbe la grande Forza Italia. Quattro soggetti che appoggiavano l’amministrazione Miccichè ma che poi sono “esplosi” a iniziare da Giuseppe Di Rosa con quella prima intervista a Grandangolo, poi Forza Italia che si disincagliò dall’amministrazione con “silenziosissime” motivazioni e poi a seguire, qualche mese fa, gli altri con più o meno rumorose dichiarazioni e qualcuno  addirittura con violenti e irriferibili epiteti nei confronti del sindaco e dell’amministrazione. Cosa è successo? Possiamo decrittare qualcosa?

Si, io le dissi che mi allontanavo dalla figura politica di Franco Miccichè perché aveva abbandonato al suo destino il “progetto” Miccichè al quale il movimento “Mani libere” si era riferito. Prima di tutto con adesione personale perché avevo di Miccichè una immagine che oggi non corrisponde a quella che avevamo in tanti, cioè quella di uno che non sarebbe stato tirato per la giacchetta”.

Ma ha sbagliato lui o chi ci stava intorno?

Devo dire che è totalmente cambiato Franco Miccichè, chissà perché quando si diventa sindaci ci si crede troppo onnipotenti e si ritiene di gestire la vita degli altri. Un amministratore deve saper amministrare il bene che è di tutti”.

Dichiarazioni sue che nel corso di questi anni si sono rivelate profetiche o almeno incisive. Ma perché Forza Italia si è allontanata dall’amministrazione? E perché è calato il silenzio su altri irriferibili epiteti nei confronti di Miccichè’ ? Cosa è successo? Se ne è fatta una ragione dimostrabile ragionevolmente?

L’invisibile ci dice che Forza Italia è fuori dalla Giunta Miccichè e le motivazioni furono che non c’era più fiducia nella Giunta Miccichè”.

Ma è rimasto il presidente del Consiglio comunale, forzaitaliota…

Forza Italia vorrei ricordare appoggiò Miccichè nel ballottaggio quando era troppo facile salire sul carro del vincitore”.

Quindi altre vere motivazioni non le sapremo mai, rimaniamo al detto pasoliniano “io so ma non ho le prove”?

Io so e ho le prove, la città è nell’abbandono, non ha una amministrazione che risolva le problematiche, c’è un Consiglio comunale silente e anche il gruppo di Forza Italia lo è, con un presidente di Consiglio comunale che sicuramente non sta svolgendo il suo ruolo pubblico nel migliore dei modi”.

Perché è subentrato tanto silenzio dopo che sui social si sono diffusi epiteti irriferibili nei confronti del sindaco?

Ma perché in tanti arrivano ad essere accontentati, questa è una città strana, fatta di bisogni. C’è il consigliere che si accontenta di organizzare l’evento, si fanno lavorare gli amici e magari sfuggendo a quello che dovrebbe fare il consigliere comunale  per il controllo e la proposta. Guarda caso quelle che io chiamo nefandezze le ha scoperte il Codacons di Peppe Di Rosa. Oggi neanche i consiglieri comunali riescono ad avere trasparenza negli atti di Destinazione Agrigento Natale 2022-2023”.

A proposito, quanti dei rilievi  da lei segnalati all’amministrazione sono stati accolti?

Devo dire che l’amministrazione ha accolto e risolto in buona parte come per il pluripiano, il falso concorso per la polizia locale e poi il caso Suv che è salito alla ribalta della cronaca nazionale che non è meno grave dei 600 mila euro spesi per il Natale e il Capodanno”.

Ma i Suv servivano ad anziani e disabili?

I Suv servivano all’ufficio tecnico, all’assessore ai servizi sociali e al sindaco”.

Gliel’ho chiesto perché c’è una singolare contraddizione che è quella  di non avere facilitato i posteggi ad anziani e disabili in qualche piazza della città causando gravi disagi…E nonostante le informazioni dei vigili urbani e di qualche consigliere comunale che abita nella piazza non ne è stato tenuto conto.

“Agrigento ha posteggi che sono giunti al limite, non si possono   regalare piazze come Vittorio Emanuele alle forze dell’ordine o quella dell’ex Distretto militare dove c’è la Guardia di finanza. Posso capire che si dedichi uno spazio di posteggi dinanzi ai carabinieri o alla questura o alla Guardia di finanza uno spazio per macchine di servizio ma non per uso di auto personali”.

Senza fare troppo i sociologi, come leggere almeno come punta di un iceberg, due episodi di cronaca di questi giorni, uno è l’apertura in via Atenea di un Orgasm Lab (come del resto accade a Milano  ma con una insegna meno esplicita) affollatissimo di giovani e poi la ruberia delle elemosine a San Calò. Proprio a San Calò protettore veneratissimo dagli agrigentini.

Quella del locale Orgasm Lab la prendiamo come goliardia del pene e della vagina venduti come pasticcino e deve rimanere goliardia. Se poi vogliamo approfondire esiste un regolamento voluto da questa amministrazione  per il tipo di attività commerciali che si devono aprire nel centro storico e nel salotto buono della città. Ho visto solo aprire distributori automatici di bevande. Ma non si dovrebbe fare nemmeno  volantinaggio come ho visto fare dinanzi al Teatro Pirandello, c’è anche un regolamento che lo vieta, si tratta di una determina del sindaco Sodano che vieta la distribuzione di materiale promozionale anche all’interno delle cassette della posta condominiale”.

Dopo questa severità legislativa presumo che sarà catastrofica la sua lettura della rapina a San Calò.

E’ catastrofica perché è catastrofica la situazione economica. Ci ritroveremo fra un paio d’anni ad avere più poveri che persone normali. Vorrei sfidare chiunque a dire che questa amministrazione abbia creato  un solo posto di lavoro o che abbia un  programma. Anni fa avevo proposto di cambiare e strutturare via Atenea  creando un vero outlet grandi firme e si sono venduti questa notizia come fosse un loro progetto”.

Come Codacons ha chiesto in gestione il Parco dell’Addolorata. Grandangolo da oltre un anno  ha proposto al sindaco di darlo in gestione al Parco archeologico Valle dei templi che sarebbe la sua naturale destinazione.

“Dal 2011, da quando fui eletto consigliere comunale mi interesso del Parco dell’Addolorata. Il Codacons oggi ha chiesto o la consegna del Parco o di preparare un bando per l’assegnazione ad associazioni o altri enti. La nostra potrebbe anche essere uno stimolo a decidere il destino di questo Parco oggi vergognosamente abbandonato”.

Vorrei chiudere questo incontro ricordando un altro fatto, questa volta positivo, da leggere in maniera progressista e molto poco conservatrice e governativa. C’è un pubblico agrigentino che ha applaudito vivamente opere teatrali come “Mine vaganti” incentrato sulle diversità, il pirandelliano “Come tu mi vuoi” che suggerisce una sofferta ricerca di identità di cui Agrigento ha bisogno perché c’è ben poco da conservare e si appresta ad applaudire fra qualche settimana “La Roba” versione teatrale sugli “arrinanzati” della novella di Verga.  L’ensemble politico della Fondazione Teatro Pirandello insieme al suo pubblico stanno dimostrando di essere molto meno conservatori e più attenti alle trasformazioni della società. Probabile che il teatro stia creando nella nostra città una sorta di laboratorio politico.  Il guaio è adesso chi lo racconta al presidente della camera dei deputati (che indicava le “schifezze”) al dantista ministro della cultura di destra e poi al ministro dell’istruzione-umiliazione? Comunque non penso che il ministro Piantedosi invierà agenti in tenuta antisommossa per questa che si profila come rivoluzione  per la conquista di una nuova egemonia culturale.

Nell’ensemble della Fondazioneci sono persone vicine al deputato Pisano. Lei pensa che oggi sia più di sinistra la Meloni o la sinistra che era al governo? Oggi penso che sia più di sinistra la Meloni del governo che ha perduto le elezioni”.

A proposito di Lillo Pisano, la città lo ha votato infischiandosene dei suoi  illusori sogni di gioventù e perfino della Meloni dando coerente prova di storica “citta a destra”. Si farebbe bene a reintegrarlo evitando ipocrite fiction, visto quante mani alzate nel saluto fascista ci sono in Fratelli d’Italia. Un’ultima cosa, non è che per caso questa strana posizione precaria di Pisano abbia creato in giro voglie deputatizie e senatoriali.

Ha colto nel segno. Ad Agrigento accade che consiglieri comunali si sentano già deputati, assessori che si sentono sindaci, un sindaco che si sente deputato o senatore, un vicesindaco che gli va dietro, ad Agrigento ci sono cinquantamila persone a candidarsi sindaco e ritengo che nessuno di questi ha saputo amministrare. La città dovrebbe sentire la politica diversamente perché una cosa è essere deputato e una cosa saperlo fare. Oggi in Consiglio comunale non c’è opposizione perché non la sanno fare. E vorrei capire perché mi sono accorto solo io del concorso falso, dei Suv, dei contributi al Distretto turistico e alla Fondazione Teatro Pirandello in contrapposizione a quanto deliberato dalla Giunta, mentre il Consiglio comunale non si è accorto di nulla”.

Come stiamo a querele?

“Ho raccolto una querela al tempo del sindaco Firetto ma abbiamo pareggiato e trovato un accordo perché c’era un querela mia nei suoi confronti. Anzi devo dire che un piccolo passo indietro lo ha fatto Firetto perché ha capito che non ero un anti-firettiano. Ho sempre chiesto il rispetto del programma per la mia città e non posti personali”.

Chiudiamo per davvero ritornando nel “silenzio” e arrivederci fra poco meno di tre anni?

No, non voglio prenderla in giro o deluderla. A breve avrò un nuovo incarico politico, ritornerò a fare politica con la P maiuscola coerente con i progetti che spingo da dieci anni. Ho in mente una cooperativa di giovani agrigentini che possano interessarsi della tassa di stazionamento, dei parcheggi con strisce blu, dei parcheggi nella Valle dei templi, nella città e del circondario, creazione di una vera attività imprenditoriale che giunga fino all’attività commerciale della via Atenea facendo nascere davvero un centro commerciale serio. Con uno sguardo ai parcheggi di piazzale Rosselli perché bastava che questo sindaco firmasse un accordo con la ditta che detiene ancora oggi l’affidamento e incaricare una ditta che sarebbe subentrata. Sarebbe stato facilissimo, invece abbiamo la mancata tassa di stazionamento. Solo con il Mandorlo in fiore si sono registrati circa trecento pullman, che a settanta euro ognuno … faccia il lettore la moltiplicazione”.

Un maggiore dettaglio per l’incarico politico, lo vorrà dare al lettore?

“Dico solo che il 23 marzo a Porte di Ponte alle ore 17 ci sarà la comunicazione ufficiale con una conferenza stampa”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *