Sicilia

Festa dell’ Autonomia Siciliana, Musumeci: “c’è voglia di ottimismo, lavoriamo per i ragazzi”

Dedicate al mondo della scuola le celebrazioni del 73° anniversario dell’Autonomia siciliana. E’ in corso al teatro Politeama di PALERMO una manifestazione, che vede esibirsi gli studenti sul tema dell’identita’ siciliana attraverso l’esperienza statutaria regionale. La manifestazione, dal titolo “Scuola e cultura regionale in Sicilia”, e’ stata realizzata su iniziativa del governatore Nello Musumeci e dell’assessore all’Istruzione […]

Pubblicato 5 anni fa

Dedicate al mondo della scuola le celebrazioni del 73° anniversario dell’Autonomia siciliana. E’ in corso al teatro Politeama di PALERMO una manifestazione, che vede esibirsi gli studenti sul tema dell’identita’ siciliana attraverso l’esperienza statutaria regionale.

La manifestazione, dal titolo “Scuola e cultura regionale in Sicilia”, e’ stata realizzata su iniziativa del governatore Nello Musumeci e dell’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla, con la collaborazione del Liceo classico “Umberto I” di PALERMO. Sul palco si susseguono interventi canori e artistici degli allievi di alcuni istituti scolastici che rappresentano le peculiarita’ della tradizione linguistica e culturale dell’Isola, fra questi: il “Regina Margherita”, il “Guglielmo Marconi”, il “Giovanni Falcone” e l'”Umberto I” di PALERMO, il “Luigi Pirandello” di Porto Empedocle, lo “Skanderbeg” di Piana degli Albanesi.

“La ricorrenza del 73° anniversario dello Statuto autonomistico coglie la nostra Isola in un contesto economico piu’ dinamico, rispetto al recente passato. E’ ripartita la spesa pubblica produttiva, non solo comunitaria; le imprese tornano ad investire, sale il risparmio delle famiglie, crescono le start-up giovanili, aumentano le iscrizioni nelle universita’ dell’Isola“. Cosi’ il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in occasione del 73° anniversario dello Statuto autonomistico.

“C’e’ voglia di ottimismo – aggiunge -. E’ merito del lavoro di tanti e non solo del Governo regionale, peraltro impegnato, da oltre un anno, in un serrato confronto con lo Stato per vedere in Sicilia cancellate indicibili ingiustizie e riconosciuti sacrosanti diritti”. “Con l’accordo sottoscritto a dicembre e con quello ufficializzato la scorsa settimana – spiega – porremo fine alla lunga agonia delle nove ex Province: otterranno nuove risorse finanziarie, potranno approvare il loro bilancio e, quindi, sbloccare i fondi per gli investimenti sui rispettivi territori, offrendo cosi’ nuove opportunita’ di lavoro. Rimane il problema finanziario di molti Comuni dell’Isola in dissesto o in procinto di esserlo. Ed anche su questo fronte stiamo lavorando per avere dal Governo nazionale risposte adeguate alla emergenza istituzionale.Apprezziamolo, dunque, lo Statuto siciliano – prosegue Musumeci -. E per farlo occorre innanzitutto conoscerlo. Ecco perche’ ne festeggiamo l’anniversario assieme ai ragazzi delle scuole, al Teatro Politeama di Palermo, per richiamare la loro attenzione sulla genesi dell’Autogoverno e illustrarne le regole che lo disciplinano. Vuol dire rendere i ragazzi custodi del nostro passato e artefici del loro futuro. Puo’ essere efficace medicina contro l’attuale paralisi progressiva dei valori. Del resto, e’ soprattutto per i giovani che profondiamo il quotidiano impegno di governo, affinche’ l’avvenire non sia piu’ per loro una minaccia ma la certezza di un progetto di vita. Da realizzare in Sicilia”, conclude il presidente della Regione Musumeci.

Nel pomeriggio seguira’ un dibattito sul tema “Scuola e cultura regionale” con la partecipazione di esponenti del mondo accademico, scolastico e istituzionale sull’esperienza statutaria anche nelle altre Regioni italiane. Il programma vedra’ la partecipazione, tra gli altri, di Ignazio Buttitta dell’Universita’ di Palermo; Chantal Certan, assessore all’Istruzione della Regione Val d’Aosta; Piercarlo Grimaldi dell’Universita’ di Torino; Carla Marcato dell’Universita’ di Udine; Maurizio Virdis dell’Universita’ di Cagliari; Gianmario Raimondi dell’Universita’ di Aosta; Paolo Zedda della Regione Sardegna; Giovanni Ruffino, presidente del Centro di studi filologici e linguistici siciliani

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