Cultura

 La lectio magistralis di Massimo Cacciari apre “Sphairos”

Cacciari in particolare ha lanciato un allarme rispetto a quella che ritiene una politica chiara in ambito europeo

Pubblicato 35 minuti fa

Davanti ad un teatro Pirandello di Agrigento pieno in ogni ordine di posto, la lectio magistralis di Massimo Cacciari ha aperto ufficialmente la quattro giorni di “Sphairos – incontri filosofici nei luoghi di Empedocle”, parte del programma ufficiale di Agrigento Capitale italiana della Cultura sul tema  “Dentro e fuori dalla caverna di Platone”. Cacciari, intervenuto dopo i saluti istituzionali e l’intervento dell’archeologa Maria Concetta Parello su “I luoghi di Empedocle” dell’antica Akragas, ha coinvolto la platea composta da studenti, docenti e appassionati di filosofia con una lectio su “Gli antichi e noi”. Nel suo intervento ha tracciato un ampio excursus del pensiero greco – e non solo – evidenziandone l’attualità; e ha rivendicato come ineludibile la riaffermazione del pensiero critico come forma di confronto con il reale, lasciando intravedere invece i rischi – imminenti e concreti – di una sua eliminazione.

Cacciari in particolare ha lanciato un allarme rispetto a quella che ritiene una politica chiara in ambito europeo, cioè l’eliminazione della filosofia innanzitutto nel percorso di formazione scolastica in favore di quello che ha definito la “cultura del pasticcio”, cioè l’affrontare il tema del pensiero umano non dal punto di vista filosofico ma meramente biologico e sociologico.

Chiaro anche il riferimento ad un pensiero fintamente efficiente, ma nei fatti snaturante, quale è quello dell’Intelligenza artificiale, che rischia di mettere a repentaglio l’esistenza stessa del pensiero filosofico. “L’intelligenza buona diventa in tal senso quindi solo quella artificiale – ha proseguito Cacciari –.  O c’è quindi una reazione nel riaffermare il valore del pensiero filosofico o ci troveremo a parlare in futuro degli antichi solo in chiave archeologica e storica”.

Il riferimento agli antichi – ha poi affermato durante le interviste Cacciari – ormai è qualcosa di puramente commemorativo, celebrativo. Perché in realtà tutta l’impostazione scolastica, formativa europea occidentale mira a far dimenticare gli interrogativi, le domande, le questioni davvero centrali che possono emergere dal pensiero classico. Il pensiero antico come l’abbiamo in mente noi ormai è qualcosa di, diciamo, turisticizzato. È una passeggiata nella Valle dei Templi senza avere la minima consapevolezza che in quel periodo vi erano le tragedie greche, vi era la filosofia eccetera. Se dimentichiamo tutto ciò, il nostro intelletto non è nient’altro che quell’organo che ci permette di misurare, calcolare, in modo efficiente, in modo utile, e lì ci arrestiamo, fine. E quindi chiudiamo ogni carattere trascendente del nostro esserci. Siamo lì. Ci addomestichiamo nella nostra finitezza, la consacriamo. Invece di vedere la nostra finitezza come anche una dimensione tragica del nostro esserci, la consacriamo e stiamo lì, tranquilli, sedati. E l’Antico è in tal senso un elemento che non fa altro che consolarci, che gratificarci, che permetterci una piacevole vacanza o la lettura di una bella poesia”.

Il programma proseguirà oggi alle 18.30 nella chiesa di San Pietro in via Pirandello (che per tutta la durata di “Sphairos” sarà ribattezzata “Teatro del pensiero”), che ospiterà il primo evento pomeridiano, la conferenza-spettacolo “La Caverna di Platone con altri occhi” di e con Renzo Boldrini e con Ines Cattabriga, Alfonso Maurizio Iacono e Tommaso Taddei. L’accesso è gratuito.

Giovedì 30 ottobre un nuovo e particolarissimo momento dedicato alla formazione: presso l’istituto comprensivo Agrigento Centro si terrà un laboratorio filosofico per gli studenti di quinta elementare a cura del professor Luca Mori, autore di numerosi testi dedicati proprio ai più giovani.

Alle 9 il Monastero di Santo Spirito ospiterà la seconda lectio, del direttore scientifico della rassegna, il professor Alfonso Maurizio Iacono su “Dentro e fuori la Caverna”. Alle 10, nella stessa sede, sarà Bruno Centrone, professore di Storia della filosofia antica presso l’Università di Pisa, a tenere la seconda lectio sul tema “Poeta e taumaturgo, medico e filosofo. L’enigma di Empedocle”. In entrambi i casi l’ingresso è aperto fino a esaurimento posti.

Aperto a tutti è un altro evento: alle 12 l’area del Cardo I e il percorso paleocristiano della Valle dei Templi ospiterà il primo “Peripato”. Si tratta di appuntamento che si ispira alla scuola peripatetica che, appunto, ragionava e si confrontava passeggiando.

A condurre l’appuntamento saranno l’archeologa del Parco della Valle dei Templi Maria Serena Rizzo e Massimo Polidoro, divulgatore e scrittore. Il tema sarà “La scienza e il senso della vita”.

Alle 16.30 i relatori del giorno parteciperanno ad un talk – aperto al pubblico – animato dalla professoressa Emma Nanetti.

Alle 18.30 a San Pietro andrà in scena una nuova conferenza dal tema  “La Scienza dell’incredibile” di Massimo Polidoro nel corso della quale si approfondirà l’omonimo libro dello scrittore che da tempo indaga le dinamiche connesse alla nascita delle credenze antiscientifiche e sul perché le stesse sono così difficili da eliminare.

La giornata conclusiva, il 31 ottobre, si apre alle 9 a Santo Spirito con la lectio affidata alla professoressa Teoria dei linguaggi all’università di Palermo Francesca Piazza sul tema “La caverna del linguaggio. Riflessioni sull’ambivalenza della parola”. Segue, alle 10, la lectio della professoressa di storia della filosofia antica dell’Università di Macerata Arianna Fermani sul tema “Le discese ardite e le risalite. Viaggi dentro e fuori la propria caverna”. Entrambi gli appuntamenti sono ad accesso libero.

Alle 12 nuovo appuntamento con il “peripato”, stavolta nell’area del teatro ellenistico di Akragas (con raduno al museo “Griffo”. A condurre i partecipanti saranno l’archeologa Valentina Caminneci e lo scrittore, divulgatore e conduttore Pietro Del Soldà. Il tema dell’appuntamento, che sarà ad accesso libero, è “La via di Eros oltre le ombre ingannevoli”.

Alle 16.30 sempre a Santo Spirito si terrà la cerimonia di chiusura che vedrà un talk sul tema “Tv, Social, Ai: realtà aumentate o nuove caverne?”. Ne discutono il professor Massimo Adinolfi, Alfonso Maurizio Iacono e il dottor Angelo Mellone. Modera Arianna Fermani.

Chiude la rassegna alle 18.30 lo spettacolo di e con Pietro Del Soldà e la regia di Manfredi Rutelli. “Apologia dell’avventura. La libertà fuori di sé” che si svolgerà alla chiesa di San Pietro. Anche questo appuntamento sarà ad accesso libero fino ad esaurimento posti.

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