Cultura

“L’onorevole “ di Sciascia al “Pirandello”:  successo certificato da applausi convinti

E’ la storia del professor Frangipane cui viene chiesto di candidarsi alle politiche dall’arciprete Barbarino con al suo seguito i maggiorenti mafiosi del paese

Pubblicato 1 anno fa

Je suis l’honorable oppure je suis Sciascia con l’accento sulla “a”. Come ai tempi di “je suis Charlie Hebdo”, il testo di Leonardo Sciascia “L’onorevole” non ammette alternative o vie di fuga. E’ lo stesso scrittore racalmutese ad avvertirci che si è “divertito” a scriverlo “nei caldi giorni dell’estate 1964 in campagna” e che non ha “intenzioni di rivedere il testo, legato a quella distrazione, a quel momento. E poi mi interessava fare una proposta, tentare un assaggio, di misurare ancora una volta le censure istituzionali, ambientali e psicologiche del nostro paese. Onestamente debbo anche avvertire che l’onorevole Frangipane è democristiano, e la sua circoscrizione elettorale è quella della Sicilia occidentale, soltanto – come dire? – per comodità: perché conosco bene la Sicilia occidentale e perché più lungamente e generalmente noti sono i meccanismi di sottogoverno, le complicità e le aderenze del partito democristiano. Purtroppo, l’onorevole Frangipane potrebbe anche essere di un altro partito, di più o meno lunga esperienza governativa; e il suo collegio elettorale di un’altra regione italiana. Non cerchi dunque il lettore la vera identità di Frangipane: ogni riferimento a fatti e persone è davvero puramente casuale”.

E’ la storia del professor Frangipane cui viene chiesto di candidarsi alle politiche dall’arciprete Barbarino con al suo seguito i maggiorenti mafiosi del paese. Aduso a spezzare il pane delle umane lettere, Frangipane tentenna, la moglie timorata ha le sue perplessità e ci vorrà tutta la “spirituale” persuasione di mons. Barbarino che tra una giaculatoria e un “materiale” ammiccamento finanziario convincerà la signora Assunta (Marcella Lattuca) ad acconsentire alle proposte del sinedrio della chiacchiera e della tangente. Portato in scena dalla compagnia teatrale della “Fondazione” agrigentina per la regia e l’adattamento di Gaetano Aronica e l’interpretazione di Roberto Jannone, Marcella Lattuca, Franco Bruno, Emanuele Carlino, Silvia Frenda, Fabrizio Milano, Viola Provenzano, Nicola Puleo, Pippo Crapanzano nel ruolo di Scimemi. I costumi di Flavia Cocco e le musiche dal vivo eseguite da Salvatore Galante. Sfrondata come si deve da orpelli naturalistici la messinscena di Aronica scorre fluida e si concede picchi di epicità brechtiana  insieme a un finale amarissimo che vede l’on. Frangipane rannicchiato su una panchina “ dei giardinetti” in compagnia di una solitaria coccarda tricolore mentre il pianista dal vivo suona l’inno di Mameli cadenzandolo in si bemolle minore come la marcia funebre di Chopin. Al calar della tela niente Frecce Tricolori che solcano il cielo della patria ma applausi convinti dei 600 spettatori per una commedia che risulta sempre contemporanea per la sua satira di moralità civile che oppone al realismo politico del  monsignore il sogno trasparente della vita, antitetico alle oscure regole dei potenti “invisibili” e del “venerato Incognito”. In tempi di tramonto del sol dell’avvenire e di ricorrenti militarismi che corrodono il nostro costituzionale “ripudio della guerra”, “L’onorevole” potrebbe suggerire l’argine al disfacimento etico sociale. Una speranza che anche Frangipane non perde quando ai suoi alunni suggeriva  “domani risolcheremo l’infinito mare”.

Foto di Diego Romeo

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