Agrigento

Stadi a porte chiuse, ecco perché

L’avvio della stagione, è contrassegnata dall’assenza di pubblico sugli spalti degli stadi che ospitano i primi match di Coppa Italia. Mentre solo alcune società hanno chiesto di spostare la data dell’esordio per provare a giocare con il favore dei tifosi, lo stadio Esseneto che oggi sarà teatro della partita tra Akragas e Casteltermini, rimarrà off […]

Pubblicato 4 anni fa

L’avvio della stagione, è contrassegnata dall’assenza di pubblico sugli spalti degli stadi che ospitano i primi match di Coppa Italia.

Mentre solo alcune società hanno chiesto di spostare la data dell’esordio per provare a giocare con il favore dei tifosi, lo stadio Esseneto che oggi sarà teatro della partita tra Akragas e Casteltermini, rimarrà off limits. 

Purtroppo, le prescrizioni imposte per la riapertura degli stadi dal Governo e dalle questure che prevedono alcuni passaggi burocratici. L’Akragas, che ha ricevuto le indicazioni ufficiali soltanto nella giornata di lunedì scorso, si era già attivata da tempo con la nomina di un tecnico che dovrà produrre una perizia che spiegherà come il pubblico dovrà accedere alla struttura e dove dovrà sedere ogni tifoso. Il limite massimo di pubblico imposto dal dpcm dell’8 agosto è di mille persone e lo stadio di Agrigento è uno dei pochi della categoria che, con l’apertura di quattro settori – compreso quello riservato agli ospiti -, potrà raggiungere la “capienza massima”. Per fare un esempio, la tribuna centrale, che dispone di circa settecento posti a sedere, potrà ospitare al massimo 127 spettatori. E per la vendita dei biglietti, lunedì la società sottoscriverà un contratto con una società fornitrice del servizio di biglietteria elettronica.

La situazione non piace a nessuno, ai tifosi e alle società che, dopo un lungo periodo di astinenza e con tutto ciò che ha comportato il lockdown, non potranno neanche contare sugli incassi.

La speranza è di tornare al più presto alla normalità.

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