Supermercati presi d’assalto alla vigilia del 25 aprile: cittadini pronti per la fase 2?
Il 4 maggio 2020 sarà ricordato da noi italiani come il giorno in cui la Nazione entrò nell’ agognata “fase 2”, periodo di fondamentale importanza per la graduale ripresa della vita quotidiana. Da quel giorno circa tre milioni di italiani torneranno ad occupare i posti di lavoro, abbandonati tra il 20 febbraio e il 12 […]
Il 4 maggio 2020 sarà ricordato da noi italiani come il giorno in cui la Nazione entrò nell’ agognata “fase 2”, periodo di fondamentale importanza per la graduale ripresa della vita quotidiana. Da quel giorno circa tre milioni di italiani torneranno ad occupare i posti di lavoro, abbandonati tra il 20 febbraio e il 12 marzo, rispettando le precauzioni per evitare un ulteriore incremento dei contagi, così da condurre tra non molto l’Italia a muovere i primi passi verso la rinascita economica e sociale. Da circa sette giorni, in Sicilia i contagi sono in continua diminuzione grazie al lavoro dei medici trincerati per intere giornate in ospedale e degli uomini dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e dei Vigili urbani che, con la loro autorevolezza, fanno rispettare ai cittadini le regole ferree dei DPCM. Il calo dei contagi, purtroppo, è stato inteso come un “rompete le righe”, piuttosto che come un segnale di speranza. A Porto Empedocle, come in altri centri dell’agrigentino, sembra che il virus sia soltanto un lontano ricordo. A testimoniarlo sono gli assembramenti che si sono verificati oggi davanti i supermercati, gli uffici postali, le farmacie e le attività che hanno riaperto i battenti. Questa mattina, ad Agrigento le automobili ingorgavano le vie del centro alla stregua dei momenti in cui si considerava utopica una simile pandemia. Molto probabilmente, la calca formatasi nei supermercati è dovuta alla corsa all’accaparramento delle vivande per trascorrere il 25 aprile all’insegna della normalità. La noncuranza mostrata oggi, riguardo le regole imposte dal decreto ministeriale, lascia presagire che per il 1° maggio, essendo alla soglia della ripartenza, si verificherà un esodo e, molto probabilmente, una fase 2, ma di contagi. Ciò, oltre a ritardare in maniera significativa la data per il via libera, aumenterebbe il rischio di contrarre il virus e ritarderebbe la ripresa economica della Nazione. Per evitare che questo incubo diventi realtà, occorre che si rispettino con diligenza le regole del decreto e si osservino le precauzioni sanitarie per salvaguardare noi e chi ci sta vicino.