Agrigento

Agrigento e il “caso Dandelion”: Firetto presenta interrogazione

I continui spostamenti della scultura sono divenuti un "caso"

Pubblicato 3 anni fa

Interrogazione da parte dell’ex sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, insieme ai consiglieri comunali di minoranza – Margherita Bruccoleri e Nello Hamel, sull’ennesimo trasferimento del “Dandelion”, scultura di Gregory Pototsky, al centro di continui spostamenti che sono divenuti un vero e proprio “caso”.

La nota di Firetto 

“Ho presentato con Margherita e Nello un’interrogazione sull’ennesimo trasferimento della scultura di Gregory Pototsky. Credo che la questione sia più complicata di quel che s’intende far apparire. Attiene alla lealtà e affidabilità dell’amministrazione e ha come conseguenza quel che molto semplicemente può esser definito un “incidente diplomatico” con il Consolato generale della Federazione Russa in Sicilia. Ho chiesto che l’amministrazione giustifichi in modo più approfondito e chiaro le ragioni dello spostamento della scultura da piazzetta Alaimo, se è stata avviata l’indagine interna della Polizia Locale per gli accertamenti di responsabilità civile e amministrativa sui fatti e quale sia stata la procedura amministrativa adottata dal Comune nel rispetto delle norme regolamentari;  se non si ritiene che la mancata autorizzazione della Soprintendenza non determini automaticamente il ripristino della situazione quo ante, cioè la ricollocazione della scultura in piazzetta Maria Alaimo, dove era stata precedentemente allocata in presenza dello scultore Gregory Potosky, anziché la collocazione in un magazzino; se non si ritiene di informare il Console sulla destinazione e valorizzazione della scultura, recuperando anche in termini di rapporti istituzionali che sembrano in qualche modo compromessi, nell’unico interesse dell’immagine e della reputazione della città; se non si ritiene di informare la città sulle eventuali indagini interne e sulle dichiarazioni finora rilasciate alla procura in quanto massimo vertice del Comune di Agrigento; se il sindaco sia consapevole del fatto che un parere verbale non ha alcun valore giuridico; se avverta il bisogno di recuperare con la città circa la sua affidabilità e lealtà, viste le numerose incongruenze rilevate in merito alla vicenda; ho chiesto anche quale visione progettuale sia stata seguita nel merito del nuovo posizionamento, quale valutazione preventiva relativa all’integrazione nel contesto e alla forte interrelazione visiva con i beni monumentali inseriti nella piazza Duomo, cioè lo Steri grande Chiaramontano e la Cattedrale di San Gerlando;   visto lo stato di abbandono in cui versa lo slargo di piazza Duomo in cui era posizionata la scultura e considerato l’obbligo imposto dalla Soprintendenza di ripristino dei luoghi, di valorizzare meglio l’area nelle immediate vicinanze  , posizionando delle fioriere per un maggior decoro, oltreché stimolare, anche con il ricorso agli attuali incentivi, altre forme di abbellimento dei prospetti prospicienti l’area di alto interesse architettonico e culturale.”

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