Agrigento

Dal Veneto in Sicilia in bicicletta, D’Andrea: “urge superare l’isolamento infrastrutturale”

 “La necessità e l’urgenza di superare l’isolamento infrastrutturale della nostra terra”. E’ questo il messaggio lanciato da Alessandro D’Andrea, ingegnere agrigentino d’origine, trapiantato al Nord ormai da un ventennio,  che, partendo con la sua bicicletta da Legnago (VR) sabato scorso, ha attraversato l’Italia e questa mattina  ha raggiunto la Valle dei templi, dove  è stato […]

Pubblicato 4 anni fa

 “La necessità e l’urgenza di superare l’isolamento infrastrutturale della nostra terra”. E’ questo il messaggio lanciato da Alessandro D’Andrea, ingegnere agrigentino d’origine, trapiantato al Nord ormai da un ventennio,  che, partendo con la sua bicicletta da Legnago (VR) sabato scorso, ha attraversato l’Italia e questa mattina  ha raggiunto la Valle dei templi, dove  è stato accolto dalle Autorità, dal Lions Club Agrigento Host, dagli Ordini Professionali dell’Area Tecnica e da una serie di soggetti che hanno aderito alla manifestazione, con l’obiettivo di  stimolare riflessioni utili alla valorizzazione dei nostri beni culturali, paesaggistici ed ambientali. 

I presidenti ed i delegati provinciali degli Ordini Professionali dell’area tecnica, raccogliendo gli stimoli dell’ingegnere D’Andrea, annunciano la prossima organizzazione di un Convegno sul tema delle infrastrutture,  che coinvolgerà i massimi rappresentanti delle  istituzioni competenti a livello  nazionale e regionale.  

 Visto che il PNRR, in materia di infrastrutture, non investe più di tanto sulla nostra terra, mantenendo il suo isolamento dal resto del Paese, l’evento sarà finalizzato a stimolare le istituzioni competenti affinché vengano investite nuove risorse per la realizzazione di una serie di interventi infrastrutturali organici per potenziare il sistema portuale, aeroportuale, ferroviario e stradale a servizio della Sicilia centro-meridionale e soprattutto del  territorio della Provincia di Agrigento. 

Tutto ciò nella consapevolezza che la nostra terra, se riuscisse a superare il  grave gap infrastrutturale che la opprime da troppo tempo, rilancerebbe autorevolmente il suo ruolo naturale  di Porta d’Europa sul Mediterraneo, da punto di vista culturale, economico e commerciale.

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