Esclusa dal concorso perché non ha i titoli: Cga dà ragione al Comune di Menfi
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Rubino, ha confermato la sentenza appellata condannando D.G. al pagamento delle spese processuali.La vicenda risale al 2012 e riguarda il concorso pubblico (per soli titoli) indetto dal Comune di Menfi finalizzato all’assunzione di due funzionari direttivi, profilo professionale ingegnere. Al concorso […]
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Rubino, ha confermato la sentenza appellata condannando D.G. al pagamento delle spese processuali.La vicenda risale al 2012 e riguarda il concorso pubblico (per soli titoli) indetto dal Comune di Menfi finalizzato all’assunzione di due funzionari direttivi, profilo professionale ingegnere. Al concorso partecipava anche D.G., originaria di Mazara del Vallo, laureata in architettura secondo il vecchio ordinamento ed in possesso della relativa abilitazione.
Il Comune, a seguito dello scorrimento della graduatoria, richiedeva all’architetto D.G. la documentazione necessaria per l’assunzione. Dall’esame della detta documentazione il Comune di Menfi accertava che l’arch. D.G. non era in possesso dei requisiti di partecipazione, ovvero della laurea e dell’abilitazione all’esercizio della professione di ingegnere e, pertanto, rettificava e rideterminava, in autotutela, la graduatoria approvata nella parte relativa alla valutazione dell’arch. D.G., la quale veniva esclusa dal concorso. Quest’ultima presentava ricorso al Tar chiedendone l’annullamento sostenendo che la laurea in architettura fosse equipollente alla laurea in ingegneria.
Il Tar si pronunciò nel 2016 rigettando il ricorso dell’architetto che presentò nuovamente appello al Cga. Con sentenza n°1017/2020 il Consiglio di Giustizia Amministrativa, condividendo le tesi difensive dell’avvocato Rubino, ha respinto l’appello proposto confermando la legittimità dell’attività amministrativa del Comune di Menfi. In particolare, con la recente sentenza il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha ritenuto che per la partecipazione al concorso in questione non fosse sufficiente la laurea in ingegneria o in altra disciplina equipollente, ma che fosse necessaria altresì l’abilitazione all’esercizio della relativa professione che si acquisisce in esito a un esame di Stato, al quale possono partecipare i soggetti in possesso di laurea specialistica in architettura del nuovo ordinamento ma non quelli del vecchio ordinamento.
Sulla base di tale distinzione (laureati in architettura vecchio e nuovo ordinamento) anche l’onere previsto nel bando di indicare, a pena di esclusione, la normativa che sancisce l’equipollenza, appare posto a garanzia dei laureati secondo il nuovo ordinamento, gli unici che, previo esame di Stato, possono essere iscritti nell’albo degli ingegneri, possibilità invece esclusa ab origine per i laureati in architettura secondo il vecchio ordinamento.