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Favara, morto Totó Bongiorno, ex Consigliere provinciale e storico militante della sinistra

Nei primi anni ’60, aveva contribuito alla nascita della FGCI a Favara

Pubblicato 9 mesi fa

È morto ieri sera Salvatore Bongiorno, già consigliere della Provincia Regionale di Agrigento, già consigliere comunale di Favara e storico componente della sinistra.

Salvatore Bongiorno, classe ’47, nei primi anni ’60, aveva contribuito alla nascita della FGCI a Favara ed è stato costantemente nel direttivo del PCI fino al 1984 anno in cui, in seguito a delle frizioni interne al partito, abbandonò spontaneamente ogni ruolo dirigenziale.

Durante l’ultimo congresso del PCI, si schierò contro la linea maggioritaria del partito che, appunto, proponeva il superamento del più grande partito comunista d’Occidente. “ Il nostro partito – dichiarò Bongiorno al congresso – nel corso della sua storia non doveva rimproverarsi proprio niente, perché ha sempre agito in difesa degli operai, degli oppressi e dei più deboli”.

Su input dell’On. Salvatore Crocetta, il 4 aprile 1991 si recò a Pergusa (EN) per organizzare il movimento della Rifondazione Comunista. Con la fondazione ufficiale del partito, Salvatore Bongiorno ed altri iniziarono un lungo lavoro di costituzione e consolidamento provinciale della nuova organizzazione. I riferimenti non mancarono: Giuseppe Federico a San Giovanni Gemini, Gioacchino Guarneri a Canicattì, Vincenzo Lombardo a Raffadali, Matteo Russo e Nicola Ricci a Ribera, le sorelle Bongiorno e Giuseppe Sgrò a Sambuca di Sicilia, Francesco Consagra a Licata, Gigi Terrana a Campobello di Licata, Rotolo a Naro, Insalaco a Castrofilippo, Mimmo Bordino a Palma di Montechiaro, Calogero Ferrauto a Racalmuto, Gregorio Viviani a Rosario Libasci a Menfi e Giacomo Licata a Grotte. La prima coordinatrice provinciale del partito della Rifondazione Comunista è stata Eliana Moscato.

I compagni di Favara, allestirono la propria sede all’interno dei locali di Democrazia Proletaria che, intanto, si era sciolto per confluire nel PRC ed individuarono in Salvatore Bongiorno il proprio segretario cittadino.
“Dato che i compagni mi avevano attribuito con fiducia responsabilità dirigenziali locali e provinciali, e mi ero speso per la costruzione della lista a Favara” – affermò Bongiorno – “mi sentii, in qualche modo, “costretto” ad offrire la mia disponibilità a candidarmi per il rinnovo del consiglio comunale del 1993, la prima elezione diretta del sindaco”.

La lista totalizzò 450 voti e Totò Bongiorno, con 181 preferenze, entrò in consiglio comunale. “La mia gioia – assicurò Bongiorno – “è stata quella di esprimere sempre la posizione del partito e di preparare proposte che vennero spesso condivise anche da altri esponenti politici”.

Nel maggio del 1994 si votò per il rinnovo del consiglio provinciale. Nonostante il partito avesse una buona ossatura registrò una certa difficoltà nell’individuare candidati. Non a caso, il collegio di Canicattì (il collegio di cui fa parte anche Favara) riuscì a presentare solamente 4 candidati su 8 fra cui la proposta di Salvatore Bongiorno. Il consigliere comunale del PRC non aveva alcun motivo di proporsi anche perché, 11 mesi prima, aveva iniziato un ottimo lavoro all’interno delle istituzioni favaresi. Accettò la candidatura per senso di responsabilità nei confronti della sua comunità politica e venne eletto con una straordinaria affermazione personale: 561 preferenze.
“Ero indeciso se accettare o meno il seggio” – asserì Bongiorno . “Volevo continuare a fare politica a Favara ma, nello stesso tempo, non avevo intenzione di deludere quanti mi avevano dato fiducia. Fu così che accettai.”

All’interno del consiglio provinciale si distinse per il suo impegno politico presentando diversi ordini del giorno, interrogazioni, mozioni correlati da molti interventi anche duri e mai banali.
Vanno certamente ricordate le sue lotte per la costruzione dell’aeroporto ad Agrigento, per l’edificazione della struttura che ospita il Liceo Statale “M.L.King” e per la ridefinizione dei confini fra Favara e Agrigento.
In occasione delle regionali del 1996, invece, sfiorò una meritatissima elezione che avrebbe certamente onorato a differenza di chi riuscì ad ottenere il seggio.

L’amara scissione ha avuto ripercussioni anche a livello locale: Salvatore Bongiorno ed altri aderirono al partito dei comunisti italiani.

Negli ultimi 10 anni condivise diversi progetti politici legati sempre alla sinistra del Partito Democratico come l’esperienza “Cento passi per la Sicilia” e “Liberi e Uguali” il quale non fece mancare il suo apporto nonostante fosse debilitato da una lunga malattia.

La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel mondo della sinistra favarese.
Biografia dello storico favarese Pasquale Cucchiara.

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