Mafia

Lotta alla mafia nel 2020, il pm Sirignano: “Attenti alle mafie straniere, cancro da estirpare”

“La Toscana come le altre regioni del Nord Italia nel corso degli anni ha subito un’invasione del capitale mafioso, perché sono state effettuate operazioni attraverso imprese che non essendo direttamente riconducibili alle organizzazioni criminali, ma essendo ad esse collegate, hanno avuto ampio spazio di operatività”. Lo ha detto il sostituto procuratore antimafia Cesare Sirignano, parlando […]

Pubblicato 4 anni fa

“La
Toscana come le altre regioni del Nord Italia nel corso degli anni ha subito
un’invasione del capitale mafioso, perché sono state effettuate operazioni
attraverso imprese che non essendo direttamente riconducibili alle
organizzazioni criminali, ma essendo ad esse collegate, hanno avuto ampio
spazio di operatività”. Lo ha detto il sostituto procuratore antimafia
Cesare Sirignano, parlando di lotta alle mafie in Toscana in occasione della
conferenza di presentazione dell’attività per il 2020 della Fondazione Antonino
Caponnetto.

“Il
problema per la Toscana – ha aggiunto il magistrato – è quelle del
finanziamento di alcune attività da parte delle organizzazioni criminali, le
operazioni di riciclaggio in questo territorio sono numerosissime”.

“La
mafia è ovunque, questo è un dato di fatto – ha detto ancora Sirignano -. In
Italia tutte le regioni sono interessate dal fenomeno mafioso nel su
complesso”, che “non è meno pericoloso dove si manifesta in
silenzio”. “La ramificazione delle mafie – ha spiegato sempre
Sirignano – è avvenuta attraverso gli investimenti” perché “lo scopo
della criminalità organizzata non è il controllo del territorio ma l’arricchimento”.
Sempre per quanto riguarda la Toscana, “c’è la possibilità di intervenire
preventivamente, rafforzando la resistenza civica con la consapevolezza che la
mafia c’è, anche quella straniera”.

“La
Toscana rischia di essere divorata dalla mafia in silenzio”.

Lo ha
detto il presidente della Fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri, presentando
l’attività della fondazione per il 2020. “Oggi – ha aggiunto – dobbiamo
stare attenti a nigeriani e cinesi. Il triangolo Firenze, Prato, Osmannoro è
per la mafia cinese quello che Corleone era per la mafia siciliana”.

In
Toscana, ha aggiunto Calleri, “la mafia è presente in modo diverso
rispetto ad altre regioni, la mafia moderna si evolve e qui si comporta in modo
silenzioso”. “Andrebbero fatte verifiche sulle acquisizioni di
locali, noi stimiamo che nel 60% dei casi ci sia il rischio di riciclaggio di
denaro sporco – ha detto ancora -. Troppi pagano affitti enormi, hanno alte
spese di gestione e non si capisce come fanno a restare aperti con questi
costi, non solo a Firenze ma anche in altre zone turistiche” della
regione.

Questo
il programma che la Fondazione porterà avanti dato che nel 2020 cadrà il
centenario della nascita di Antonino Caponnetto evento importante per la
Fondazione Caponnetto che si concentrerà su diverse questioni:

Analisi
Italia 2020

Il 2020
per la lotta alla mafia in Italia sarà un anno cruciale.

Il 2020
sarà l’anno in cui si verificherà l’effettiva volontà di combattere la mafia.
Il 2019 ha visto la messa in discussione, de facto, del doppio binario e
l’avanzata culturale dei pro mafia. Situazione bilanciata dall’ultima
operazione della procura di Catanzaro che ha colpito i clan calabresi in modo
duro.

Il
doppio binario è stato messo in discussione con la sentenza della Cedu
sull’ergastolo ostativo e la successiva sentenza della Corte Costituzionale sui
permessi premio che hanno aperto la prima breccia nella nostra legislazione,
ridando voce a chi intende rimettere in discussione l’intero impianto
antimafia. La Fondazione Caponnetto teme che possano essere attaccati altri
pezzi della normativa quali il 41bis, le interdittive alle imprese mafiose e
altri strumenti importanti quali gli scioglimenti dei comuni per mafia. Il
tutto senza che al momento si sia registrata una opportuna reazione ne da parte
governativa ne da parte delle opposizioni, che non sono andate oltre a semplici
dichiarazioni di contrasto e stupore oppure di sostegno alle sentenze.

Il tutto
mentre la magistratura attraversa una crisi che non è stata mai così profonda.

Nel 2020
continueranno pure i tentativi di mascariamento.

La
Fondazione Caponnetto ovviamente si opporrà a tutto questo in ogni modo
democratico smascherando tutti tentativi di mascariamenti.

Argomenti
che verranno trattati nel 2020

Gli
argomenti che la Fondazione Caponnetto tratterà nel 2020 saranno: agromafia,
zoomafia (in appoggio alla Lav), rifiuti, porti.

Verranno
aggiornati/ultimati i report su Ostia, Massa Carrara, San Marino, Canada
(guerra di mafia).

Verranno
effettuati dei vertici antimafia straordinari: il 22 febbraio a Semiana
(Pavia), a metà marzo a Fabriano, il 19 luglio a Castelvetrano.

E’
confermato il vertice finale del 28 novembre a Bagno a Ripoli.

Verrà
trattato il tema degli Stati Uniti d’Europa a Napoli in un apposito vertice che
si terrà probabilmente a giugno.

Verrà
portato avanti il progetto Tulipani Rossi per una politica innovativa.

Analisi
Toscana 2020

Nel 2020
i temi da toccare in Toscana saranno: la agromafia con una attenzione ai mercati,
in primis di Firenze; la zoomafia (presentazione del rapporto Lav); i rifiuti; i
traffici di droga nei porti con una attenzione su Livorno ed altri porti
minori; la mafia nigeriana; la mafia cinese; la mafia albanese; le mafie
italiane; le acquisizioni commerciali.

In
relazione alla mafia nigeriana, in proposito la relazione della Dia, mette in
evidenza la presenza di numerosi gruppi mafiosi. Occorre verificare con la
massima attenzione se tali gruppi operino pure in Toscana ed in particolare a
Firenze. A Firenze infatti i gruppi criminali nigeriani controllano già due
aree trasformate in piazze di spaccio quali le Cascine e la Fortezza con una
espansione probabile alla Stazione Smn.

In
relazione alla mafia cinese che è storicamente presente sul territorio toscano
con tanto di sentenza di Cassazione, si assiste ad una sottovalutazione del
fenomeno che sembra caduto nel dimenticatoio, ma non bisogna dimenticare che la
mafia cinese del triangolo Firenze- Prato – Osmannoro comanda in Italia ed in
parte dell’Europa.

In
generale poi si registra una presenza invasiva, oltre ai sempre presenti gruppi
italiani, della mafia albanese.

Nel 2020
occorrerà seguire poi con maggiore attenzione le acquisizioni commerciali a
Firenze. Da nostre stime visive un buon 60% son da verificare in merito al
riciclaggio di denaro sporco.

Il porto
di Livorno, ma non solo, sarà un osservato speciale nel 2020. E’ mai possibile
che si ha paura ad affrontare la questione che se un porto è usato per i
traffici internazionali di droga significa che è in parte controllato
dall’organizzazione criminale (‘ndrangheta) che lo usa per non mettere a
rischio il proprio investimento?.

Il
mercato di Firenze ha avuto due episodi da attenzionare: nel 2017 un
imprenditore locale si rivolgeva alla ‘ndrangheta per riscuotere un debito.
Segnale bruttissimo; nell’aprile 2019 una rissa con spedizione punitiva.

La questione
va affrontata senza tabù.

In
conclusione se nel periodo 2006 è stato coniato lo slogan “La Toscana non è
terra di mafia ma la mafia c’è”, nel 2018 è stato coniato lo slogan “La
Toscana è terra di criminalità organizzata ed è in parte colonizzata dalla
mafia”, per il 2020 è stato lanciato “La Toscana rischia di esser
divorata dalla mafia in silenzio”.

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