Mandorlo in Fiore, continuano le reazioni: “No ai gruppi in via Callicratide? Allora non la vedrò”
Continua a far discutere il mancato passaggio della tradizionale, storica fiaccolata del Mandorlo in Fiore, e la sfilata della domenica conclusiva della kermesse, per la via Callicratide. Una decisione degli organizzatori che non è andata giù ai commercianti dell’arteria cittadina a sud di Agrigento. Abitanti e commercianti del posto sono sul piede di guerra. Lamentano, […]
Continua a far discutere il mancato passaggio della tradizionale, storica fiaccolata del Mandorlo in Fiore, e la sfilata della domenica conclusiva della kermesse, per la via Callicratide. Una decisione degli organizzatori che non è andata giù ai commercianti dell’arteria cittadina a sud di Agrigento.
Abitanti e commercianti del posto sono sul piede di guerra.
Lamentano, infatti, che tale decisione arrechi danni economici ai piccoli e coraggiosi commercianti ancora esistenti, togliendo, nel contempo, quel momento di svago per i cittadini impossibilitati a raggiungere il centro città.
Gli stessi abitanti e cittadini, comunque, sperano in un ripensamento dell’ultim’ora.
All’amarezza dei commercianti e dei residenti di via Callicratide si unisce anche Rosy Lo Giudice, battagliera mamma agrigentina, sempre pronta dire la sua a favore dei cittadini.
Rosy, esprime forti critiche verso tale decisione e ricorda, con una punta d’amarezza, come “la sfilata finale dei gruppi folkloristici partecipanti alla Sagra del Mandorlo in Fiore, attraversava tutta la via Atenea, e, raggiunto il Viale della Vittoria, scendeva per la curva della Salita Coniglio. Poi, procedeva per via Crispi, per poi immettersi in via Acrone e, attraverso via Manzoni, giungeva il campo sportivo dove ad attendere vi erano i pullman pronti ad accompagnare ciascun gruppo partecipante al Tempio della Concordia.
Colazione a sacco – ricorda Rosy Lo Giudice – e via con lo spettacolo. Io questo ricordo! Il mio ricordo – continua -, il mio mandorlo…”.
Rosy ha un attimo di malinconia nel parlare. Il pensiero va a tutti quegli anziani, come il suo papà, che quest’anno non potranno ammirare la sfilata.
“Una festa che dovrebbe unire i popoli – dice – ma c’è chi, invece, con questa decisione divide una città”, dice con amarezza.
“Questa festa così sentita, sta letteralmente cadendo dal cuore di molti agrigentini. Quest’anno, io per prima, non mi sento di andare a vedere la sfilata dei gruppi. Non lo farò per solidarietà verso chi non potrà godere più di questo spettacolo di colori, di musica, di folla. Verso chi vedrà le strade vuote e il silenzio di una domenica triste”.
“So perfettamente – conclude Rosy – che non andando alla sfilata non cambierà nulla, ma lo faccio per solidarietà a una parte della città privata di questa gioia, non per protesta, ma, ripeto, per solidarietà e rispetto verso una tradizione lunga 74 anni”.