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Migranti, La Rocca Ruvolo e Gallo: “il collega D’Agostino in contrasto con Fi”

Così i deputati Ars di Forza Italia Margherita La Rocca Ruvolo e Riccardo Gallo, replicando alle parole del deputato Ars azzurro Nicola D'Agostino sul caso migranti a Catania.

Pubblicato 3 anni fa

“Poche settimane fa Forza Italia e la coalizione di centrodestra sono stati scelti dagli elettori per governare il Paese con un preciso programma che, sulla gestione dei flussi migratori, prevede proprio ciò che il governo Meloni sta attuando con fermezza e serietà. Nessuna vita a Catania è stata messa a rischio, donne e bambini sono stati fatti sbarcare, la vicenda è stata gestita con determinazione ma nel rispetto delle persone e dei diritti umani. Ci sorprendono, dunque, le parole del collega Nicola D’Agostino sulla vicenda ong al porto di Catania, parole distanti dall’equilibrio e dalla ragionevolezza già manifestata dalla premier Meloni e, in Sicilia, dal presidente Renato Schifani”. Così i deputati Ars di Forza Italia Margherita La Rocca Ruvolo e Riccardo Gallo, replicando alle parole del deputato Ars azzurro Nicola D’Agostino sul caso migranti a Catania. “Le posizioni di D’Agostino, per quanto legittime, sono in contrasto con la linea e gli impegni assunti da Forza Italia e dal centrodestra dinanzi agli italiani e ai siciliani – aggiungono La Rocca Ruvolo e Gallo -. Quegli stessi impegni su cui abbiamo preso i voti e vinto le elezioni, chiudendo la lunga stagione dei governi Pd non scelti dal popolo”.

Le dichiarazioni di D’Agostino

 “Ieri la scelta l’ho fatta d’istinto. Rientravo da Palermo per le formalità prima dell’insediamento, e ho sentito di dover andare al Porto di Catania. Semplicemente per testimoniare che io non la pensavo come il governo Meloni, e che l’essere stato candidato ed eletto in Forza Italia creava certamente dei dubbi. Che andavano spazzati via”. Lo afferma il parlamentare regionale di Forza Italia in Sicilia Nicola D’Agostino. “D’altra parte, come è possibile che un partito iscritto al PPE possa avere posizioni simili? E stato un clamoroso errore – aggiunge- aver acconsentito alle decisioni di questo nuovo ministro degli Interni! Io ho voluto dire, in piena libertà di mandato parlamentare, che la pensavo diversamente”. “Senza retorica e senza giri di parole – evidenzia D’Agostino- ho parlato di disumanità, di propaganda, di numeri falsi, di linguaggio neppure fascista, ma nazista: ‘carico residuale’ e ‘selezione’ sono termini che non si possono accostare ad esseri umani, forse neppure ad animali”. “Poi – continua il deputato regionale- la ragionevolezza ha prevalso, sono scesi tutti a terra e il pretesto dei ‘disturbi psichici’ ha consentito di salvare la faccia del Governo, che rimane però di bronzo! Ma che soddisfazione sapere di aver dato testimonianza ad una causa giusta: chi si è premurato di difendere queste folli decisioni è stato battuto sul campo della civiltà, dell’umanità e dell’intelligenza”. “Non non le ho mandate a dire e mi sono certamente fatto qualche nemico a destra, ma la cosa non mi preoccupa. Sono preoccupato – conclude D’Agostino- per il silenzio del Presidente della Regione, anche perché la questione fatalmente si riproporrà. Spero non sia questa la nuova stagione dell’omologazione culturale e dei nuovi camerieri a pieno servizio. W la Libertà e la Democrazia!”.

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