“Quasi12”, ad Agrigento dibattito sulla storia del piccolo Stefano Pompeo
Sabato 14 maggio alle ore 10 al Polo Universitario di Agrigento
Il documentario “Quasi 12-Nessun Colpevole” tratto della tragica vicenda di Stefano Pompeo: un bambino ucciso per errore dalla mafia, oltre 20 anni fa in Sicilia a Favara, sarà proiettato nella sede di via Quartararo del Polo Universitario di Agrigento sabato prossimo 14 maggio alle ore 11 con ingresso libero. Grazie al clamore provocato da questo documentario, scritto e diretto dal giornalista Gero Tedesco, dopo oltre 20 anni di silenzi la Direzione Distrettuale Antimafia ha deciso di riaprire le indagini e ora, per la prima volta, ci sono tre indagati per omicidio. La proiezione sarà anticipata da un breve dibattito introdotto da Giovanni Di Maida, vice presidente di Ecua, a partecipare all’incontro Giuseppe Scozzari, ex presidente della Commissione Parlamentare Antimafia; Franco Castaldo, giornalista investigativo che si è occupato del caso; Gero Tedesco, giornalista, segretario provinciale dell’Assostampa e autore del documentario. A moderare l’incontro sarà Alan David Scifo, giornalista de La Repubblica e de L’Espresso. Saranno presenti i familiari del piccolo Stefano Pompeo.
Il documentario “Quasi12-Nessun colpevole”, scritto e diretto da Gero Tedesco e prodotto da Fuoririga, ripercorre l’intera vicenda dell’omicidio del piccolo Stefano Pompeo attraverso i protagonisti, loro malgrado, di una tragedia dimenticata: la mamma, il padre, l’ex componente della Commissione parlamentare antimafia Giuseppe Scozzari, l’insegnante del piccolo, il giornalista Franco Castaldo che che si occupò del caso. E a spiegare come sia potuto accadere che nulla è stato mai fatto per trovare la verità è il procuratore aggiunto di Agrigento ed ex componente della Direzione Distrettuale Antimafia, Salvatore Vella. A pochi mesi dall’uscita del documentario la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha deciso, dopo 20 anni, di riaprire le indagini sul caso. Al momento sono tre gli indagati e presto la vicenda approderà, per la prima volta, in un processo. Un grande successo ottenuto anche grazie all’indignazione del pubblico che ha visto il documentario e alla sensibilità riaccesa in magistrati e investigatori. “Quasi12” vuole che non si dimentichi che su quel fuoristrada poteva esserci ognuno di noi. Dimenticare Stefano sarebbe come ucciderlo un’altra volta.Il documentario è stato proiettato in molti cinema, università, auditorium Rai, scuole, teatri e giornate della legalità riscuotendo enorme successo.