Cultura

“Variazioni Sul Mito” al Pirandello, nuovo appuntamento il 17 settembre

In scena un’attrice in stato di grazia, potente ed ironica, che dimostra grande preparazione atletica e una decisa convinzione rispetto al testo: Rita Fuoco Salonia

Pubblicato 35 minuti fa

Dopo il grande successo con “Donne di Troia”, prosegue mercoledì 17 settembre settembre alle ore 21, nel chiostro del Teatro Pirandello, all’interno della rassegna “Sinfonie di una Capitale – Giardini Culturali”, il trittico dal titolo “Variazioni Sul Mito”. Il progetto, su proposta dell’associazione Minerva e con il patrocinio del Teatro Pirandello, nasce da un’idea di Beniamino Biondi con l’obiettivo di offrire al pubblico una proposta di teatro colto e accessibile, che intreccia pensiero, emozione e memoria, e di riportare il mito classico al centro della scena contemporanea, attraverso rielaborazioni originali e testi d’autore moderni.

Il progetto “Variazioni sul Mito” nasce dalla volontà di riattivare il mito greco nella sua dimensione viva, teatrale e interrogativa, restituendolo alla scena non come reperto, ma come materia pulsante, ancora capace di parlare al nostro tempo. Questa prima edizione propone tre spettacoli che rappresentano, in forme e linguaggi diversi, la rilettura creativa e critica del mito antico, attraversando la voce femminile, la memoria collettiva e la riflessione identitaria. L’appuntamento di mercoledì 17 settembre è con lo spettacolo “Teras Tiresia” , un testo dell’attrice e drammaturga siciliana Valeria La Bua insieme a Davide A. Toscano.

In scena un’attrice in stato di grazia, potente ed ironica, che dimostra grande preparazione atletica e una decisa convinzione rispetto al testo: Rita Fuoco Salonia. L’idea di base dell’autrice è quella di portare in vita, proprio riesumare dal mondo dei morti, l’indovino Tiresia che dall’antichità del mito si presenta a noi per raccontarci la sua storia e per interrogarci su uno dei temi più universali: l’identità e il potere. Tiresia è uomo e donna, cieco e indovino e per questa sua doppia natura può essere presentato in chiave simbolica. Ci racconta della sua città, Tebe, delle origini che risalgono al più antico dei miti, quello di Cadmo che sconfigge il drago e dà inizio alla dinastia. Ci racconta della sua nascita, insieme al fratello gemello nato mostro (Teras) e di lui, nato prodigio (Tiresia). Ci racconta di Narciso che trovò la morte per essersi innamorato di se stesso. E ci racconta la tremenda vicenda (nota al pubblico grazie alla tragedia di Euripide) della città di Tebe invasa dalle Baccanti perché Dioniso pretende che vengano svolti i riti in suo onore, di Semele e di Penteo.

La costruzione narrativa che Valeria La Bua ha saputo creare è epica e nello stesso tempo grottesca. Il linguaggio, volutamente, mescola registri totalmente distanti, da quello della poesia, a quello della tragedia, a quello delle parlate popolari, con inserti in dialetto (che la lieve inflessione palermitana dell’attrice colorisce di effetti comici) a quello non verbale. Rita Fuoco Salonia, infatti, è capace di recitare col corpo, pur presentandosi in scena con un completo nero, apparentemente neutro, quasi androgino. Lei si muove e articola corpo e voce con ritmo e perfetta specularità tra le parole dette e le parole non dette, tra accento femminile e maschile. Ci fa rivivere la scena della sua nascita imitando il parto della madre e così pure tutto il dramma di dover vivere, per il suo potere vaticinante, i drammi degli altri sulla sua pelle. “La conoscenza del futuro, come quella del passato, è una disgrazia”

Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili. Ultimo appuntamento il 30 settembre.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

banner omnia congress