Sea Watch, il legale di Carola: “non ci sarà decreto di espulsione, il Ministro calmi le sue ire” (vd)
di IRENE MILISENDA E GIUSEPPE CASTALDO A conclusione dell’interrogatorio di Carola Rackete, avvenuto questo pomeriggio presso l’aula 9 del Tribunale di Agrigento, è intervenuto anche uno dei difensori, l’avvocato Alessandro Gamberini accompagnato dall’avvocato Marino. “Non penso che ci sarà un decreto di espulsione in questa prima fase perchè Carola dovrà essere ascoltata dal Pm, per […]
di IRENE MILISENDA E GIUSEPPE CASTALDO
A conclusione dell’interrogatorio di Carola Rackete, avvenuto questo pomeriggio presso l’aula 9 del Tribunale di Agrigento, è intervenuto anche uno dei difensori, l’avvocato Alessandro Gamberini accompagnato dall’avvocato Marino.
“Non penso che ci sarà un decreto di espulsione in questa prima fase perchè Carola dovrà essere ascoltata dal Pm, per cui il nostro Ministro dovrà trattenere per un pò le sue ire. Carola, ha sottolineato l’avvocato Gamberini, ha risposto in maniera puntuale, esatta e lucida a tutte le domande che riguardavano il soccorso dei migranti, procedimento che andrà a finire brevemente in nulla e la resistenza intesa come violenza per entrare in porto. Ha risposto le ragioni per cui ha deciso disperatamente di usare la forza – ha detto l’avvocato -. Perché aveva avuto negato il diritto d’approdo per 15 giorni. Aveva migranti che si erano assottigliati nel numero, ma quelli rimasti a bordo meditavano forme di autolesionismo per farsi sbarcare. Non avevano più fiducia nell’equipaggio. C’erano ideazioni paranoiche diffuse. Una situazione che non poteva durare altrimenti. Lei si è assunto tutto il rischio della responsabilità. Si è scusata di nuovo per questo accostamento alla barca della Gdf che si era posizionata proprio in quel momento per togliere lo spazio all’attracco. Per evitare la collisione la manovra era attuata con estrema lentenzza. Non era intenzionale”