Catania

Maltrattamenti e violenza di genere: due arresti

Nella giornata di ieri, agenti della Polizia di Stato ha arrestato due cittadini romeni responsabili di reati connessi alla violenza di genere. A cadere nelle mani dei poliziotti della Squadra Mobile Sezione I – “Criminalità Organizzata” – Squadra “Catturandi” è stato Mihai Marin Neagau, 34 anni, già latitante e destinatario di un  Mandato di Arresto […]

Pubblicato 6 anni fa

Nella giornata di ieri, agenti della Polizia di Stato ha arrestato due cittadini romeni responsabili di reati connessi alla violenza di genere. A cadere nelle mani dei poliziotti della Squadra Mobile Sezione I – “Criminalità Organizzata” – Squadra “Catturandi” è stato Mihai Marin Neagau, 34 anni, già latitante e destinatario di un  Mandato di Arresto Europeo, emesso nel settembre 2017 dall’Autorità Giudiziaria di Costanta (Romania), dovendo espiare la pena di anni 2 di reclusione per il reato di violenza sessuale.

Ancora una volta, agenti della Squadra Mobile Sezione – Reati contro la persona in pregiudizio di Minori e Reati sessuali, ausiliati dai colleghi delle Volanti, hanno stretto le manette ai polsi del rumeno B.N., destinatario di un Ordine di Custodia Cautelare in Carcere, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Catania, poiché ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate, nei confronti della convivente. 

Le indagini sono scaturite dall’intervento di una Volante che, presidiando il territorio, ha prestato soccorso alla vittima della brutalità dell’arrestato, iniziando, in tal modo, l’iter investigativo che ha ben presto portato all’emissione del provvedimento restrittivo. La guardia sempre alta in tema di violenza sulle donne, gli uomini della Polizia di Stato hanno curato particolarmente l’informativa all’Autorità Giudiziaria, richiamando le disposizioni normative del settore, richiedendo – con successo – un provvedimento cautelare che ponesse fine alla condotta violenta del B.N., mettendo così la vittima al sicuro da ulteriori maltrattamenti.

Per l’uomo si sono aperte le porte della Casa Circondariale, rimanendo garantita la sicurezza della donna che – per la violenza delle aggressioni subìte – ha dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso di un ospedale cittadino.

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