Agrigento, dicono di venire dalla “zona rossa” sui social: denunciate per procurato allarme
Ad Agrigento la situazione Coronavirus è stata un po sottovalutata dai giovani. Da ieri sera circola sul web un video di due ragazze che si trovano in un locale agrigentino e dichiarano, scherzando e sorridendo di provenire dalle “zone rosse”. Il video postato sui social era diventato virale ed aveva anche scatenato una serie di […]
Ad Agrigento la situazione Coronavirus è stata un po sottovalutata dai giovani. Da ieri sera circola sul web un video di due ragazze che si trovano in un locale agrigentino e dichiarano, scherzando e sorridendo di provenire dalle “zone rosse”.
Il video postato sui social era diventato virale ed aveva anche scatenato una serie di commenti tutt’altro che benevoli. In molti si sono indignati e molti si sono preoccupati.
Adesso,
dopo che è scattata l’indagine coordinata dalla Procura le due autrici del
video sono state denunciate per procurato allarme e inosservanza dei
provvedimenti di autorità. A procedere all’identificazione ed alla successiva
denuncia sono stati i poliziotti del Upgsp della Questura di Agrigento che hanno
anche sequestrato i loro telefonini.
Il
fascicolo è sul tavolo del procuratore capo della Repubblica, Luigi Patronaggio
che, lo ha già fatto attraverso siti online, ricorda che: ”
violare le cosiddette zone rosse integra il reato di cui all’articolo 650 del
codice penale che prevede la pena dell’arresto fino a tre mesi. Si ricorda poi,
anche al fine di evitare di incorrere nel più grave reato di cui all’articolo
438 del codice penale che le persone che provengono dalle suddette zone devono
mettersi a disposizione della competente autorità sanitaria al fine di impedire
il propagarsi dell’epidemia. La diffusione
di false notizie sulla epidemia in corso sui social network può integrare il
reato di ‘procurato allarme’ di cui all’articolo 658 del codice penale”.