Favoreggiamento, rito abbreviato per l’avvocato Cusumano
Dopo l’imputazione coatta disposta dal gip del Tribunale di Agrigento Francesco Provenzano, che ha rigettato la richiesta di archiviazione avanzata dal pm Alessandra Russo, l’avvocato agrigentino Salvatore Cusumano sceglie la via del rito abbreviato. Nessun dibattimento, dunque, ma si valuterà il caso “allo stato degli atti”. La prossima udienza è stata fissata il 10 novembre […]
Dopo l’imputazione coatta disposta dal gip del Tribunale di Agrigento Francesco Provenzano, che ha rigettato la richiesta di archiviazione avanzata dal pm Alessandra Russo, l’avvocato agrigentino Salvatore Cusumano sceglie la via del rito abbreviato. Nessun dibattimento, dunque, ma si valuterà il caso “allo stato degli atti”.
La prossima udienza è stata fissata il 10 novembre davanti il giudice Giuseppe Miceli.
Il legale favarese, difeso dal fratello Leonardo e dall’avvocato Salvatore Pennica, è’ accusato di favoreggiamento per aver – secondo il giudice per l’indagine preliminare – “spinto” Angela Russotto, allora compagna di Mario Rizzo, a dissociarsi pubblicamente dalla scelta del compagno di avviare una collaborazione con l’autorità giudiziaria. Collaborazione che non è’ mai maturata del tutto a tal punto che lo stesso Rizzo non è’ stato poi sottoposto al programma di protezione.
La vicenda risale all’agosto 2018 quando la lettera fu pubblicata dalla stampa dopo che Rizzo aveva accusato il cognato Gerlando Russotto di aver preso parte ad un agguato ai danni di un ristoratore empedoclino in Belgio oltre che della detenzione di una pistola.
“Con lealtà nei confronti delle istituzioni – aveva scritto la difesa in una nota subito dopo l’imputazione coatta – e fiducia nella giustizia è’ opportuno far conoscere che il Gip di Agrigento non accogliendo la richiesta di archiviazione della procura ha disposto l’imputazione coatta nei confronti di un collega affermato per l’ipotesi di favoreggiamento. Al fine di evitare strumentalizzazioni sia l’indagato che i difensori ripongono massima fiducia nel giudizio che affronteranno convinti che il dovere di un avvocato è’ l’avere esercitato il mandato difensivo senza macchia e paura di essere giudicato di un reato inesistente”.