Agrigento

L’Immacolata ad Agrigento, Mons. Damiano alla città: “Rallegratevi, il Signore viene”

Oggi si festeggia l’Immacolata. Si respira un’atmosfera natalizia del tutto diversa a causa del coronavirus. Nessuna processione del simulacro della Madonna per le vie della città con l’accompagnamento della banda musicale. Quella di oggi è stata una cerimonia silenziosa che ha visto i vigili del fuoco del comando provinciale di Agrigento percorrere la navata principale […]

Pubblicato 5 anni fa

Oggi si festeggia l’Immacolata. Si respira un’atmosfera natalizia del tutto diversa a causa del coronavirus. Nessuna processione del simulacro della Madonna per le vie della città con l’accompagnamento della banda musicale. Quella di oggi è stata una cerimonia silenziosa che ha visto i vigili del fuoco del comando provinciale di Agrigento percorrere la navata principale della basilica e donare ai piedi dell’altare un mazzo di fiore.

Tanti fedeli hanno partecipato al solenne pontificale presieduto dal vescovo coadiutore Alessandro Damiano che ha voluto lanciare un messaggio sintetico a tutta la città.
Vorrei lanciare un messaggio, dice mons. Damiano, che possa portare un sorriso e tanta serenità. Il saluto che l’Angelo fa alla giovane Maria è concentrato nella parola “rallegrati”, non un saluto qualunque ma riservato alla città di Gerusalemme. Oggi ai tanti fedeli agrigentini e a tutto il territorio dico “rallegratevi, il signore viene”.
Alla cerimonia oltre alle istituzioni civili e militari, ha partecipato il Sindaco Franco Miccichè che accompagnato dalla moglie ha donato a nome di tutta la giunta un mazzo di fiori alla madonna.

Se da un lato, dunque si tratta di una delle ricorrenze più importanti dell’anno e apre il cammino dell’Avvento, ovvero delle quattro settimane che precedono il giorno di Natale, dando inizio ad un periodo di riflessione e di gioia, dall’altro lato, per tutti indistintamente, tale ricorrenza coincide con l’inizio simbolico del periodo delle feste natalizie ed è una delle feste più attese anche perché la tradizione vuole che sia il giorno in cui la famiglia faccia il presepe e l’albero di Natale.

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