Inchiesta gruppo Pelonero: inammissibile il ricorso della Procura di Agrigento
Dopo il Riesame anche la Cassazione conferma: “Non dovevano essere arrestati”
La quinta sezione della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso avanzato dalla Procura di Agrigento – con i sostituti procuratori Alessandra Russo e Paola Vetro – che chiedeva il ripristino delle misure cautelari nei confronti degli indagati dell’inchiesta “Malebranche”, operazione eseguita dalla Guardia di Finanza sul gruppo imprenditoriale Pelonero.
Gli inquirenti agrigentini avevano presentato ricorso in Cassazione con cui chiedevano gli arresti domiciliari per gli indagati dopo che il Tribunale del Riesame aveva disposto l’annullamento di tutte le misure cautelari. Per il Tribunale della Libertà, infatti, non sarebbe esistita un’associazione a delinquere (come ipotizzato dalla Procura di Agrigento) ma singoli episodi di bancarotta e per tale motivo aveva annullato gli arresti. Adesso anche la Corte di Cassazione, dichiarando inammissibile il ricorso della Procura, sancisce di fatto lo stesso principio.
L’operazione è scattata la scorsa estate e ha portato all’arresto dell’intero nucleo familiare Sferrazza e della commercialista agrigentina Graziella Falzone. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giovanni Castronovo,Daniela Posante e Giacinto Paci,nonché dagli avvocati Chiara Proietto ed Antonella Arceri.