Terme di Sciacca, Catanzaro: “polemica spicciola quella di Musumeci”
“Il presidente Musumeci tenta di trascinare la comunità di Sciacca ed i suoi rappresentanti istituzionali nella polemica politica con il chiaro intento di distrarre l’attenzione dal vero problema, che è quello di una grave assenza del governo regionale sui temi dello sviluppo delle risorse termali in Sicilia”. Lo dice il parlamentare regionale del Pd Michele […]
“Il presidente Musumeci tenta di trascinare la comunità di Sciacca ed i suoi rappresentanti istituzionali nella polemica politica con il chiaro intento di distrarre l’attenzione dal vero problema, che è quello di una grave assenza del governo regionale sui temi dello sviluppo delle risorse termali in Sicilia”. Lo dice il parlamentare regionale del Pd Michele Catanzaro, protagonista insieme alle autorità comunali di Sciacca ed al mondo delle associazioni, della marcia pacifica che questa mattina è partita da Sciacca e si concluderà venerdi a Palermo davanti la sede del governo regionale per chiedere la riapertura delle terme a sei anni dalla chiusura.
“Non vogliamo scendere nel terreno della polemica spicciola, della dietrologia rispondendo alla banale accusa di speculazione politica – dice Catanzaro –. Il presidente sa molto bene che sui temi dello sviluppo termale in Sicilia, ed in particolare per quanto riguarda le strutture pubbliche di Sciacca e Acireale, che sono di proprietà regionale, ci sono gravi ritardi rispetto ai roboanti annunci fatti nel corso di questi tre anni e mezzo. Non c’è una chiara progettualità, non c’è una strategia, non c’è un obiettivo bene identificato. E lo dimostrano i diversi percorsi presentati, promessi e avviati in questi anni, poi diventati veri castelli di sabbia. La grande attenzione che Musumeci sta prestando in questi giorni alla città di Sciacca e l’annuncio stesso di un finanziamento per la riqualificazione del patrimonio la dicono lunga sull’esito della nostra iniziativa, che è democratica e dignitosa, non “teatrale”. Musumeci è venuto a Sciacca nell’estate del 2019 ed ha visto con i suoi occhi il degrado del patrimonio termale, ma non ha mai pensato ad intervenire con la riqualificazione. Ora dà la colpa della mancanza di interesse all’emergenza sanitaria”, ha concluso Catanzaro.


