Omicidio Salvatore Lupo, l’ex moglie rompe il silenzio: “Disperazione e dolore”
La donna non nasconde gli attriti con l'ex marito ma respinge i sospetti sul padre, tra i primi ad essere perquisito
“Con mio marito non andavo d’accordo, ma volevamo superare i contrasti, per i figli. Sono madre di due ragazzi orfani e figlia di un padre che secondo gli inquirenti è sospettato di averli resi orfani. Mio padre ha cresciuto mio figlio ed io mi rifugio nella preghiera. Spero di riabbracciarlo e prego Dio di darmi la forza di resistere”. A rompere il silenzio, a tre giorni dall’omicidio dell’ex marito, è Giusi Barba con un messaggio affidato all’avvocato Salvatore Pennica ed oggi pubblicato dal quotidiano La Repubblica.
La donna non nasconde gli attriti che negli ultimi tempi avevano caratterizzato il rapporto con l’ex marito (soprattutto nella gestione del patrimonio, beni mobili e immobili, conti correnti e diamanti) ma respinge i sospetti sul padre, Giuseppe Barba, tra i primi ad essere perquisito e sottoposto agli esami per rilevare eventuali tracce di polvere da sparo sulle mani.
L’uomo era stato aggredito poco più di un mese fa dall’ex genero e dal nipote, nella stessa via dove si è consumato l’omicidio di Salvatore Lupo. Aveva deciso di non denunciare. La Procura di Agrigento, con il procuratore capo Luigi Patronaggio e l’aggiunto Salvatore Vella, hanno allargato il campo delle indagini ai molteplici interessi economici dell’ex presidente del consiglio comunale di Favara. L’autopsia eseguita ieri ha fornito le prime indicazioni: a sparare un killer freddo e preciso e molto probabilmente più alto della vittima. Tre colpi di calibro 38 esplosi: tempia, ascella e uno a vuoto da una distanza di non oltre 80 centimetri.