Agrigento

Agrigento, poche mascherine e assembramenti: chiusi 6 locali della movida

Sanzioni e multe in via Atenea e nei luoghi della movida agrigentina

Pubblicato 4 anni fa

Sei locali della movida chiusi e multe a e passanti che non indossavano la mascherina. E’ il bilancio del maxi controllo congiunto – effettuato ieri sera da Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Polizia Municipale – nei luoghi di aggregazione di Agrigento, tra via Atenea e via Pirandello. 

Le forze dell’ordine hanno vigilato sull’eventuale rispetto delle norme anticovid alla luce dell’ingresso negli scorsi giorni della Sicilia in zona gialla. Il che impone, ad esempio, l’obbligo di mascherina anche all’aperto e un numero di commensali a tavola non superiore a quattro (a meno che non si tratti di persone conviventi). 

I carabinieri della Compagnia di Agrigento hanno proceduto alla sospensione provvisoria di 5 giorni dell’attività del Mojo, Bar Athenea e Ciaula per assembramenti non regolarizzati. Sono stati sanzionati anche 20 avventori perché non indossavano le prescritte mascherine. Un autoveicolo è stato sequestrato in quanto sprovvisto della copertura assicurativa obbligatoria. Analoghi provvedimenti di chiusura sono stati adottati per il bar Girasole, Cantunera e Caffè San Pietro ad opera della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza; anche in questi locali sono state sanzionate 13 persone per il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

La Prefettura ha valutato e disposto i giorni di chiusura effettiva delle varie attività in base alle recidiva o meno, in particolare:

· ad un locale veniva applicata la sanzione accessoria della chiusura provvisoria di giorni 02  per non aver esposto il cartello riportante il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente all’interno dei locale medesimo;

·  a un locale veniva applicata la sanzione accessoria della chiusura provvisoria di giorni 30 per  aver svolto l’attività di ristorazione fuori dalle modalità consentite e, in particolare, per non aver vigilato sulla corretta applicazione, da parte dei clienti seduti al tavolo, dei dispositivi di protezione individuale;

·  a un locale veniva applicata la sanzione accessoria della chiusura provvisoria di giorni 30 per  aver svolto l’attività di ristorazione fuori dalle modalità consentite e, in particolare, per non aver vigilato sulla corretta applicazione, da parte dei clienti seduti al tavolo, dei dispositivi di protezione individuale nonché per aver superato il limite massimo di quattro persone sedute al tavolo;

·   a tre locali veniva applicata la sanzione accessoria della chiusura provvisoria di giorni 05  per non avere garantito il distanziamento sociale imposto dalle norme atte al contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19;

Inoltre al gestore di una ditta di generi alimentari sita in via Atenea veniva elevata una sanzione amministrativa  per la vendita di bevande contenute in vetro.

Il Presidente Musumeci ai prefetti: “Servono maggiori controlli”

“Senza l’apporto dei prefetti tutto sarebbe stato più difficile in Sicilia in questo anno e mezzo di pandemia. Lo sanno anche le pietre. Ora, però, serve uno sforzo maggiore: una sorveglianza delle forze dell’ordine più diffusa ed efficace, che scoraggi gli indisciplinati e alimenti fiducia nelle persone responsabili. Avverto in giro un pericoloso calo di attenzione”. Lo scrive il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in una nota inviata ai nove prefetti dell’Isola. “E una fase delicata quella che viviamo in questi giorni – aggiunge -: se aumentano i contagi, ma non i vaccini, la Sicilia rischia di tornare presto a chiudere. E non possiamo permetterci questo ulteriore sacrificio. Il presidente della Regione ha il compito di adottare le ordinanze, ma farle rispettare spetta al ministro dell’Interno tramite i prefetti. Se tutte le Istituzioni faremo rete la nostra Isola riuscirà a vincere anche questa terribile prova”, conclude il governatore.

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