Raffadali

Omicidio a Raffadali, il sindaco Cuffaro: “il ragazzo aveva problemi psichici ma era buono”

Le dichiarazione del primo cittadino

Pubblicato 4 anni fa

Purtroppo non siamo abituati a questi episodi. La nostra comunità è sconvolta. Conoscevamo tutti il ragazzo qui in paese, aveva problemi psichici molto gravi. Era stato ricoverato diverse volte in delle strutture private, proprio per via dei suoi problemi. Tra queste anche in una struttura con sede a Licata, per tanto tempo. I genitori erano separati, lui ha vissuto per anni tra Catania, dove risiede il padre e Sciacca, dove vive la madre con il nuovo compagno. Da diversi anni abitava solo a Raffadali”. Lo ha detto a LaPresse, Silvio Cuffaro, sindaco di Raffadali, appresa la notizia dell’omicidio di Gabriele Rampello, 24 anni, ucciso a colpi di pistola dal padre nella piazza del paese. “Il ragazzo aveva vissuto molto male la separazione dei genitori. Era stata una separazione difficile – prosegue – lo zio del ragazzo, il fratello della madre, è un impiegato comunale. Era lui spesso a prendersi cura del nipote. Il ragazzo viveva da solo, in una casa adiacente a quella dello zio. Lo zio, per come poteva, cercava di impartirgli delle regole, ma non era facile. Siamo molto dispiaciuti per quanto accaduto. Il ragazzo – sottolinea – aveva paura delle persone in divisa e degli assistenti sociali. Il padre si recava a Raffadali spesso per dare dei soldi al figlio. Il comune aveva preparato un progetto motivazionale per inserirlo all’interno dell’amministrazione, per fare il modo che lui avesse una paga mensile, lui però era diffidente, non ha mai accettato perché aveva paura che qualcuno potesse ricoverarlo di nuovo, ma non era questa la nostra intenzione. Era un ragazzo buono, non faceva del male a nessuno”, con conclude il sindaco Cuffaro.

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