Palma di Montechiaro: l’omicidio, l’agguato ai genitori e poi la resa
Si scava nel passato di killer, vittime e bersagli mancati per capire quale sia stata la miccia che abbia innescato la furia omicida di Angelo Incardona
Si scava nel passato di killer, vittime e bersagli mancati per capire quale sia stata la miccia che abbia innescato la furia omicida di Angelo Incardona, 44enne pregiudicato di Palma di Montechiaro, che nel pomeriggio ha prima ucciso Lillo Saito, 65enne commerciante della Gattopardo Gelati, e poi tentato di ammazzare gli anziani genitori della vittima bussandogli a casa ed esplodendo contro di loro alcuni colpi di arma da fuoco. Incardona, noto per alcuni precedenti per tentato omicidio e detenzione illecita di armi, ha premuto il grilletto almeno quattro volte.
Una prima volta ferendo Saito mentre si trovava all’interno della sua Chevrolet in Piazza Provenzano. Gli altri tre colpi, dopo aver aperto la portiera del mezzo, sparati da distanza ravvicinata. Poi ha raggiunto gli altri due obiettivi – il padre e la madre del commerciante – che si trovavano in casa. Entrambi sono scampati miracolosamente all’attentato rimanendo feriti soltanto di striscio. Adesso si trovano ricoverati all’ospedale San Giacomo d’Altopasso di Licata. Dopo essersi lasciato dietro una lunga scia di sangue Incardona ha preso l’auto, accompagnato dalla moglie, e si è costituito al Comando Provinciale dei carabinieri di Agrigento.
Sul posto il sostituto procuratore Maria Barbara Grazia Cifalinò che coordina le indagini e anche il medico legale. Ad occuparsi dell’intera attività i carabinieri del Nucleo Operativo, i militari della Compagnia di Licata e i colleghi della stazione di Palma di Montechiaro.