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Dei deputati agrigentini chi vorrà fare un resoconto agli elettori?

“Conversazione nella “Sicilia agrigentina” di Diego Romeo con Paolo Cilona

Pubblicato 3 anni fa

Chi sono i deputati uscenti? La Rocca Ruvolo, Catanzaro, Savarino, Di Mauro, Gallo, Pullara, Di Caro. Mettiamoci anche l’assessore regionale Marco  Zambuto. Quali impegni di realizzazione hanno portato a termine nell’interesse della collettività? Difficile che si potrà avere un dibattito su giornali e tv locali (che a loro volta temono lo spegnimento)?

“Non saremo noi a dare un giudizio in ordine alla produzione parlamentare ma di sicuro saranno gli elettori a valutare il loro operato, la loro azione, il loro impegno. Quel che possiamo sollecitare o meglio auspicare, una bella tavola rotonda durante la quale ciascun deputato elenchi il proprio bagaglio di lavoro a sostegno del territorio agrigentino. Offrire al pubblico e alle domande dei giornalisti le risposte circa il lavoro svolto (interrogazioni, interpellanze, disegni di legge, progetti di sviluppo e quant’altro fatto nell’interesse della provincia e della Regione). Un dibattito aperto alla luce del sole per capire meglio il loro operato nel corso dei cinque anni a Sala d’Ercole. Una prova di partecipazione democratica utile e necessaria per dare un giudizio a ciascun deputato di opposizione o di governo”.

La commissione toponomastica convocata per il 23 febbraio  ha proposto di intitolare tre strade di Agrigento  a tre figure femminili. Facile o arduo compito non privo di polemiche?

“È una proposta molto interessante in quanto circoscritta al ricordo delle donne che hanno dato prova di esempi positivi sul piano umano, sociale e culturale. Donne geniali e talentuose che hanno operato nell’esclusivo interesse delle comunità. Quel che non si conosce al momento sono i nomi delle tre donne che entreranno nella toponomastica cittadina. Quel che conta è la proposta avanzata dall’Amministrazione  nel quadro delle iniziative riservate all’8 marzo. Insomma si chiede il nome di tre donne di alto profilo che sono morte almeno da dieci anni come previsto dalla normativa vigente”.

L’inflazione colpisce prima di tutto salariati e pensionati. I commercianti “si difendono”  con gli aumenti.  Cgil e Uil hanno stilato un programma comune per l’aumento improcrastinabile dei salari. La Cisl si è tirata fuori. Niente di nuovo sotto il sole, vien da dire, ma si può continuare così?

“L’esplosione del caro vita colpisce tutti i lavoratori a reddito fisso. Si tratta di una tassa voluta dagli eventi economici, ma anche dalla speculazione selvaggia da parte di operatori senza scrupoli che sulla scia degli aumenti delle materie prime fanno lievitare i prezzi. Occorre che il governo esamini con severità tutte le speculazioni già in pieno ritmo per affondare i listini prezzi. In questi giorni credo che la Cgil e la Uil facciano bene a proporre adeguati aumenti ai salari, alle pensioni e agli stipendi per contrastare il caro vita”.

Le concessioni balneari finalmente avranno  un ordinamento  più adeguato. Ma fioccano le polemiche e il governo si è spaccato.

“Quello di dare in concessione gli arenili per 99 anni è una proposta per favorire gli attuali concessionari per un tempo irragionevole dove la trasmissione della gestione delle nostre spiagge passa di mano dal bisnonno ai pronipoti in una forma privilegiata e di massimo beneficio. Queste concessioni sono e rappresentano delle vere  manne in favore di chi in atto gestisce importanti siti lungo le coste italiane. Le concessioni debbono avere una durata ragionevole e non quella stabilita dal legislatore per cento anni”.

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