Borsellino, Patronaggio: “Chiese dettagli su mafia e appalti”
Lo ha detto Luigi Patronaggio, nel 1992 sostituto procuratore a Palermo, ricostruendo la riunione in procura del 14 luglio di quell'anno convocata dal capo Pietro Giammanco
“Nei giorni che vanno dalla strage di Capaci a quelli di via D’Amelio, Paolo Borsellino era agitatissimo, in preda a un’ansia di verita’” e voleva “sapere qualcosa in piu’ su mafia e appalti”. Lo ha detto Luigi Patronaggio, nel 1992 sostituto procuratore a Palermo, ricostruendo la riunione in procura del 14 luglio di quell’anno convocata dal capo Pietro Giammanco. “In quella runione famosa – ha aggiunto -vi erano argomenti notevoli: mafia e appalti, estorsioni, ricerca dei latitanti. Borsellino fece qualche domanda da cui si intuiva che coleva sapere qualcosa in piu’ su mafia e appalti”. Il magistrato poi ucciso in via D’Amelio “aveva un ottimo rapporto con i vertici dei carabinieri, e aveva recepito le aspettative dei carabinieri sul rapporto del Ros, ma percepiva che questa aspettativa non veniva realizzata. Ebbe spiegazioni di carattere tecnico e non furono esaustive”.